Razionalizzata la produzione, riposizionati i marchi e migliorati i conti, la fiorentina Fingen Apparel riparte con un obiettivo ambizioso: diventare leader italiano nelle licenze dell'abbigliamento sportswear. «La gestione dei marchi propri richiede un'impostazione aziendale assai diversa dalla gestione delle licenze, spiega l'amministratore delegato Antonio Arcaro. Per questo abbiamo deciso di focalizzarci su quello che sappiamo fare meglio: la gestione dei processi industriali e le economie di scala sui servizi. Questa strategia ci ha permesso di tenere in un momento di mercato difficile e ora ci consentirà di diventare gli specialisti delle licenze sportswear».
È in quest'ottica che, dopo aver dato in licenza alla piemontese Mistral (Brooksfield) il proprio marchio Cotton Belt, Fingen Apparel ha appena arricchito il portafoglio licenze (Guess jeans, Calvin Klein jeanswear e, per la maglieria, Armani Uomo, PoibyKrizia e Rocco Barocco) con l'accordo per la produzione e la distribuzione in tutto il mondo, escluso il Giappone, della linea Jeans Paul Gaultier, una collezione, spiega Arcaro, destinata a dare un fatturato di oltre 200 milioni nei prossimi cinque anni. «È un progetto innovativo che punta sulla qualità, dice l'amministratore delegato, per questo realizzeremo il 60-70% della produzione in Italia attraverso terzisti».
La nuova licenza, unita allo sviluppo delle altre (sono in arrivo gli accessori Calvin Klein), dovrebbe portare il gruppo che fa capo ai fratelli Corrado e Marcello Fratini a tagliare, nel 2006, il traguardo dei 500 milioni di fatturato. Il 2003 si è chiuso con 280 milioni di ricavi (+17%), grazie al consolidamento di Sicem, il maglificio modenese acquisito (per 50 milioni) a fine 2002, che ha segnato lo sbarco di Fingen nella maglieria. Il margine operativo lordo (mol) è passato da 11 a 20 milioni (+82%), «in virtù dell'aumentata efficienza dei processi» spiega il direttore finanziario Cesare Peretti. Quest'anno Fingen Apparel ha programmato il ritorno in nero, «nonostante i forti investimenti che dovremo realizzare per il lancio di Jean Paul Gaultier» dice Arcaro.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/05/04 a cura di Pambianconews