Cento lavoratori che rischiano il posto e altri 250 avviati alla cassa integrazione ordinaria: è nero il futuro dei 350 dipendenti degli stabilimenti del gruppo Cerruti di Corsico e Vigano di Gaggiano. L'azienda di abbigliamento, una delle prime a specializzarsi nelle confezioni per uomo, attraversa un periodo di crisi. Fondata nel 1957 da Nino Cerruti, nel 2001 la casa di moda fu venduta alla capogruppo Fin Part, che controlla tutte le società del marchio: Cerruti holding, Hitman, Cerruti Group Service e Trend Shop.
Intanto, la Cerruti ha avviato tre settimane di cassa integrazione ordinaria che riguarderanno, a scaglioni, tutti i dipendenti. «Il piano di ristrutturazione è inaccettabile, dice Giuseppe Augurosa, segretario generale Filtea-Cgil di Milano: l'indebitamento della Fin Part è troppo grave. Bisogna sedersi a un tavolo e ridiscutere questa scelta. A luglio scade un bond da 200 milioni di euro e Cerruti non ha le risorse necessarie per ripianarlo. In queste ultime settimane la produzione è andata avanti a singhiozzo perché l'azienda non è riuscita a pagare i fornitori di stoffa. Mi chiedo come farà a pagare la mobilità per cento lavoratori e a rilanciare le attività».
Secondo i sindacati, proprio a causa dell'indebitamento, nel 2003 la ditta ha consegnato solo una parte dei capi richiesti dal mercato: «Il 65% dell'abbigliamento per uomo e il 35% di quello per donna, conclude Augurosa. Evidentemente Cerruti ha ancora un ruolo importante sul mercato, ma l'uso eccessivo del debito ha prosciugato l'azienda». Ieri pomeriggio i dipendenti sono tornati al lavoro: ogni decisione è rimandata al 12 maggio, dopo l'assemblea degli azionisti di Fin Part.
Estratto da Corriere della Sera del 6/05/04 a cura di Pambianconews