Ricerca, design, innovazione: sono i punti di forza dell'occhialeria, a sua volta pilastro portante del made in Italy. Se il gigante del lusso, Lvmh, è francese, gli occhiali parlano italiano: vale per il leader mondiale, Luxottica, come per il numero due, Safilo. E gli analisti di settore danno fiducia agli occhiali made in Italy e alle strategie dei loro imprenditori. Non solo: l'occhialeria italiana, al contrario del tessile e dell'abbigliamento, ignora, o quasi, la delocalizzazione. L'80 per cento è infatti prodotto nello storico distretto di Belluno, dove opera una galassia di imprese medie e piccole, che coniugano tecnologia all'avanguardia con abilità artigianali. Gli stilisti hanno fatto il resto, trasformando gli occhiali da articolo sanitario a irrinunciabile complemento del look: e proprio sul portafoglio griffe si sono combattute recentemente le battaglie tra i grandi produttori.
Se si parla di prodotti di lusso, o anche di livello medio-alto, dunque, l'industria italiana non ha rivali in tutto il mondo: ma la competizione con i Paesi emergenti è sempre più forte, anche a causa della pesante contraffazione di marchi e brevetti. In una volta sola, a Crotone, sono stati distrutti il mese scorso cinquemila paia di occhiali contraffatti, per un valore di circa un milione di euro: ma è solo una delle iniziative di difesa condotte dall'Anfao (l'Associazione nazionale dei fabbricanti di articoli ottici), in collaborazione con la vigilanza doganale. Un fenomeno che provoca un danno economico, che pesa sui conti del settore. Anche per questo, fra gennaio e novembre 2003, il settore italiano degli occhiali ha visto un calo dell'export del 2,8 per cento rispetto allo stesso periodo 2002, chiudendo a quota 1.411 milioni di euro, secondo i dati forniti dall'Anfao.
Oltre alla concorrenza asiatica, hanno pesato la generale stagnazione dei consumi e l'effetto supereuro: in particolare, quest'ultimo è stato avvertito negli Stati Uniti e in Asia. Ha tenuto in compenso l'Europa (più 3,6 per cento le esportazioni) mentre è particolarmente dinamico, invece, l'export in Giappone e in Turchia; gli occhiali da sole sono cresciuti del 50 per cento, quelli da vista addirittura del 110 per cento.
Estratto da Il Giornale del 5/05/04 a cura di Pambianconews