Analisti scettici sulla nomina di Robert Polet ai vertici di Gucci group. Dopo la scelta di designer poco conosciuti gli addetti ai lavori temono che la nuova investitura sia un ulteriore segnale di una strategia di diffusione senza freni del brand. #'è una scelta un po' sorprendente perché Robert Polet non si è fatto le ossa nel lusso'', ha detto un analista che preferisce l'anonimato, #'mi aspettavo qualcuno che avesse già ottenuto buoni risultati nel settore. Può darsi che questa scelta dia un'idea di quello che Ppr vuole fare di Gucci, e cioè un lusso di grande consumo''. Sebbene gli analisti ammettano, da un lato, che le società della moda hanno sempre più bisogno di esperti di marketing, dall'altro sostengono che sarebbe un clamoroso errore dirigere il terzo polo del lusso al mondo secondo le logiche della grande distribuzione.
#'Sono molto scettico'', ha detto Carlo Pambianco, titolare dell'omonimo studio di consulenza, #'dopo 26 anni alla Unilever temo che il suo approccio sia fortemente orientato ai beni di consumo di massa che non hanno niente a che vedere col lusso, coi suoi standard elevati e con le sue personalità sofisticate''. Altri dubbi sull'efficacia della nomina riguardano i rapporti col management esistente.
#'Non essendo una personalità carismatica come il suo predecessore'', ha spiegato Gianluca Pacini, analista di Caboto sim, #'potrebbero crearsi conflitti con gli altri manager. Penso che la chiave di volta su questo aspetto sia il management team che il nuovo a.d. porterà con sé in Gucci. Per quanto riguarda la strategia, i primi segnali fanno pensare comunque a un aumento della diffusione del marchio. C'è il rischio di annacquare il brand''.
Estratto da Mffashion del 22/04/04 a cura di Pambianconews