Nel 2003 la Casa tedesca Jil Sander, di proprietà del gruppo Prada, non si è risollevata dal rosso già registrato nel 2002, pari a 26,3 milioni di euro. Anzi, le perdite sono aumentate, arrivando a quota 28,4 milioni di euro. I portavoce della società con sede ad Amburgo imputano l'impasse soprattutto al calo del turismo nelle principali città del mondo.
Le vendite sono arretrate del 10%, totalizzando 125,7 milioni di euro. Se i tassi di cambio fossero rimasti stabili, si sarebbero attestate sui 135,1 milioni di euro.
Ma il cfo Bernhard Wirmer è ottimista sugli sviluppi del 2004. #'Un anno di svolta, commenta, che, grazie al ritorno di Jil Sander alla direzione creativa della sua griffe, si concretizzerà in un deciso miglioramento della situazione''.
#'Intendiamo concentrarci sull'area asiatica, che credo sia un mercato dove esistono reali possibilità di sviluppo, ha detto la fashion designer in una recente intervista. E se da un lato andremo ad ampliare la presenza in Giappone, dall'altro ritengo che Shangai sia una piazza sulla quale è oggi fondamentale essere presenti. La strategia retail spazierà tra negozi monomarca, shop in shop e multibrand, nei quali sono posizionate le linee più #intellettuali' #'.
Intanto si aspettano notizie sul successore di Roberto Massardi, il responsabile del settore new business, marketing e vendite che se ne è andato settimana scorsa.
Estratto da Fashionmagazine.it del 30/03/04 a cura di Pambianconews