Investimenti produttivi e distributivi, restyling del prodotto e varie proposte di licenza, tra cui occhiali e profumi: Vittorio Missoni non nasconde la propria soddisfazione per i risultati raccolti dopo l'avvio del processo di rivisitazione dell'azienda familiare, che i genitori-fondatori, Ottavio e Rosita, hanno lasciato, dopo cinquant'anni di attività, ai tre figli. «Siamo legati, osserva Vittorio Missoni, direttore marketing, più all'industria che allo sfruttamento globale del marchio. Infatti il nostro brand s'identifica con il prodotto».
Il rinnovo del prodotto Missoni è stato avviato contestualmente alla crisi dei consumi e al supereuro: cosa è successo?
Esportiamo l'80%, di cui circa la metà nell'area del dollaro: di certo un euro a questi livelli non ci aiuta.
Ma quali sono i risultati negli Usa e nei Paesi di punta?
Negli Stati Uniti le ultime collezioni hanno conquistato il 20% in più di ordini, che salgono al 30% nell'ultimo biennio. In Gran Bretagna sono addirittura triplicati.
Quali interventi avete effettuato sulla distribuzione?
Abbiamo aperto diversi punti vendita in Europa e ci accingiamo ad aprire un altro a Mosca e due, da 50-60 metri quadri, all'interno di Harrod's, nostro cliente da vent'anni. Nel Far East abbiamo rivoluzionato la distribuzione in sei mesi, sapendo che avremmo perso fatturato. Siamo ben distribuiti in tutto il mondo: abbiamo inoltre una decina di negozi di proprietà e una cinquantina tra shop in shop e monomarca.
Avete ricondotto in azienda anche il marchio Missoni Sport…
Sì e abbiamo dovuto creare un'azienda ad hoc a Sumirago, in provincia di Varese. Confidiamo che da quest'anno anche l'abbigliamento sportivo inizi a rendere. Oggi incide per appena il 15% sui ricavi complessivi, ma i margini di crescita sono ampi.
E le altre licenze?
I prodotti per la casa sono in licenza a Ginori e l'arredamento a T&J Vestor: insieme sommano 10-13 milioni. Mariella Burani è licenziataria delle calzature e Marzotto della linea d'abbigliamento M Missoni. Poi ci sono altre licenze per gli accessori e infine abbiamo alcune proposte per occhiali e profumi, che stiamo analizzando.
Come si è chiuso il bilancio 2003?
La Missoni Spa è cresciuta dell'8% a 60 milioni. L'utile è vicino a zero a causa degli ingenti investimenti.
Avete ricevuto offerte da fondi di private equity?
Qualche anno fa ricevemmo offerte per certi accordi. Ma oggi, dopo il rilancio, riteniamo di valere molto di più.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/03/04 a cura di Pambianconews