Michael Kors sembra un giovane studente universitario di ritorno da una vacanza a Miami Beach. Kors, invece, 43 anni e 23 anni di esperienza alle spalle, è raggiante perché la sua vita professionale è finalmente giunta alla grande svolta. «Sono stato all'università a lungo, è arrivato il momento di laurearmi», dice scherzosamente lo stilista nel suo nuovo show room sulla 42a strada a Manhattan. Dopo una partnership di sette anni col gruppo Lvmh, Kors è tornato a concentrarsi unicamente sul proprio marchio, con le spalle coperte da un gruppo di finanziatori esperti nel lancio di marchi di lusso. «Ci vuole tempo prima di poter fare il grande passo. Prima ci si bagnano i piedi e poi ci si tuffa, dice Kors. Ho avuto diversi partner in tutti questi anni. Onward Kashiyama, con cui ho fatto tante cose e che ora possiede la licenza Michael Kors in Giappone, non era il socio giusto per un progetto di queste dimensioni e lo stesso si può dire per Lvmh».
Significa che si è sentito trascurato all'interno di un gruppo così vasto? «Nel 1997 ho accettato di lavorare per Lvmh come designer di Celine e loro hanno acquistato un terzo di Michael Kors. Ma non c'è mai stato un vero business plan. Il loro era un investimento unico che a me è servito per aprire il negozio sulla Madison Avenue e a lanciare una grande campagna pubblicitaria. E poi il lavoro da Celine mi ha insegnato moltissimo. Poter sfilare in Europa è un'esperienza unica per un designer americano, e mi ha dato la possibilità di conoscere il mercato a livello globale. Il loro investimento mi ha aiutato a crescere e io ho dato una bella spolverata al marchio Celine». Insomma, niente rancori? «No».
Allo stile casual ed elegante di Michael Kors, si accostano finanza e management, in un modello di azienda fuori dagli schemi. è John Idol, ex amministratore delegato di Donna Karan e reduce dalla ristrutturazione e vendita della società di abbigliamento Kasper, ad accompagnare Kors in questo nuovo corso. Secondo la stampa americana, Idol avrebbe risolto con un gatteggiamento da 11 milioni di dollari una controversia con Lvmh nata dalla vendita del marchio Donna Karan al gruppo francese. A questi si sono aggiunti altri 11 milioni come premio per aver venduto con successo la Kasper, in amministrazione controllata, al gruppo Jones Apparel. Idol ha accettato di partecipare nel progetto Michael Kors, non solo come manager ma anche come partner finanziario. Idol che negli anni'80 ha lavorato per Ralph Lauren in Europa insieme a Stroll vuole fare di Kors «il prossimo grande designer americano».
Estratto da CorrierEconomia del 22/03/04 a cura di Pambianconews