Secondo quanto riportato su MFFashion Bruno Magli, la società bolognese in portafoglio al fondo Opera di Renato Preti, ha appena messo a punto un importante piano di ristrutturazione che dovrebbe riportare i conti in nero. Luca Ramella, ex manager Simint specializzato in turnaround aziendali, ha sostituito Eugenio Morselli e ha cominciato a tagliare.
Tagli nel numero degli addetti presso il quartier generale bolognese, dove si è ricorsi alla cassa integrazione, mentre dal punto di vista finanziario la società, che viaggia su un giro d'affari di circa 73 milioni di euro, sta rinegoziando le linee di credito con le banche alla luce del nuovo piano di ristrutturazione. Attualmente tutta la produzione delle calzature maschili è realizzata esternamente, mentre il core business della donna viene realizzato per circa il 40% all'interno.
Per ridurre i costi una grossa sforbiciata verrà data al retail con la chiusura di diversi punti vendita monomarca prevalentemente in Italia. D'ora in poi la società si affiderà a pochi flagship come quello di Roma in via Condotti 6 (uno di quelli che funziona meglio) o quello di New York in Madison avenue. Buone nuove provengono infatti dagli Stati Uniti, mercato storico per la Bruno Magli, dove negli ultimi tempi si sono registrati incrementi delle vendite del 20% (ridotti in termini reali a causa della debolezza del dollaro contro l'euro).
A cura di Pambianconews