''Oggi l'individualità fa paura, per questo ognuno copia l'altro'' dice Roberto Cappucci, ed è difficile dargli torto. ''L'importante, per ogni stile della moda, spiega Cappucci, è di farsi riconoscere senza bisogno di mostrare l'etichetta o la firma. E' come per l'artista, che è riconoscibile, comunque. Lo stile di Leonardo non può essere confuso con quello di Caravaggio''.
Paragoni forse un po' alti, ma concetto chiaro: ''l'identità di un marchio, il suo stile sono nella sua arte. Oggi invece tutti si copiano, per insicurezza. L'individualità mette paura. Quando io, tanti anni fa, mi sono tirato fuori e mi sono isolato, ho avuto tutti contro, spiega ancora, perchè non facevo più parte di un clan e questo dava fastidio, metteva ansia. L'isolato fa paura. Poi, quando hanno visto che i miei vestiti andavano nei musei, che erano materia di mostre e di studi, allora hanno capito e si sono tranquillizzati. D'altra parte io ho fatto una scelta che mi continua a dare grandi soddisfazioni: fino al 2006 sono già completamente impegnato con i musei del mondo. Dopo 53 anni di lavoro, direi che è una grande soddisfazione, la vita mi ha dato perfino troppo!''.
Perfino, nel terzo millennio, una linea Capucci di pret-a-porter: ''Tutti quelli che, negli anni, mi avevano avvicinato, e sono stati tanti, per convincermi a farla, racconta il maestro, commettevano il grande errore di voler scimmiottare la mia alta moda, pensavano di fare gli stessi abiti ma con altri materiali, con meno metraggio di tessuto. Era una sciocchezza e io l'ho sempre respinta, perchè alta moda e pret-a-porter sono concetti diversi. Quello che, invece, trovo davvero bello in questa linea Capucci, sin dalla prima collezione, è che mantiene lo spirito Capucci senza scimmiottarne le creazioni. Sono molto soddisfatto che porti il mio nome (Roberto Capucci ha anche una piccola partecipazione nella società, ndr), sono felice di come viene realizzata. C'è gente intelligente qui dietro: per esempio, chi ricorda il mio abito con le curve di tessuto (un costruzione tridimensionale di petali-lamelle, ndr) le trova, ma reinterpretate in un vestito che è qui, molto bello e insieme molto diverso dalla mia alta moda''.
Estratto da Ansa.it del 24/02/04 a cura di Pambianconews