''Gli Usa sono un mercato che nessuno può ignorare''. Per Roberto Luongo, direttore ICE Usa, gli Stati Uniti rimangono una piazza fondamentale per chiunque voglia affrontare il mercato internazionale. #'Sicuramente i nuovi approdi, come Russia e Cina, sono fondamentali, ma qui c'è il giro d'affari più importante anche per i beni di lusso. Per i prossimi cinque anni nessuno può pensare di sostituire il mercato americano''. Il messaggio è rivolto soprattutto alle realtà italiane che stanno raccogliendo un successo continuo sulla piazza statunitense: #'Ciò su cui stiamo lavorando è il rafforzamento dell'immagine italiana, non solo da un punto di vista di stile, ma anche delle sue potenzialità produttive, spiega Luongo. L'Italia ha una rete imprenditoriale di altissimo livello che ormai viene riconosciuta. Questo è un grosso successo. Ora cominciamo ad essere concorrenti creativi''.
L'Italia, con le sue 160 mila imprese esportatrici, sta riscuotendo successo oltreoceano anche grazie al loro aspetto tecnologico. Questo aspetto riveste una grande importanza anche e soprattutto per il comparto del tessile e dell'abbigliamento. Una risorsa che corre lungo la spina dorsale del Paese con una tradizione di lunga data. E se l'Italia è riconosciuta come leader del lusso, i dati di oggi relativi all'andamento del comparto negli Stati Uniti possono solo far ben sperare per il futuro.
Secondo i dati di Goldman Sachs la crescita del 5,9% registrata in gennaio è la più alta dal settembre 2003 e proprio i più grandi stores hanno registrato impennate dell'ordine del 12,8% (Neiman Marcus), del 10,9% (Saks Fifth Avenue) o dell'8,7% (Nordstrom). E in questo panorama l'Italia svolge un ruolo fondamentale con i suoi 4/5 miliardi di dollari all'anno ed è, con le sue griffe, tra i più presenti nelle ambitissime vetrine di Bergdorf Goodman sulla Quinta a New York.
Estratto da Modaonline.it del 18/02/04 a cura di Pambianconews