Archiviato un 2003 negativo, con un calo del 7% della produzione e del 9,5% dell'export, il distretto pratese del tessile-abbigliamento si presenta all'appuntamento semestrale con Prato Expo, dedicato al tessile, da giovedì a sabato prossimo alla Fortezza da Basso di Firenze, con la speranza di una migliore prospettiva per la produzione dell'autunno-inverno 2004-05. Secondo quanto risulta al consorzio PratoTrade, che organizza Prato Expo, le fiere di settore ed il successivo andamento delle campionature hanno mostrato un ritorno di interesse per le tipologie produttive tradizionali pratesi.
Ciò fa ben sperare, malgrado il perdurare di incertezze nel flusso di ordinativi. I 102 produttori tessili che, da giovedì a sabato, partecipano a Firenze alla 51ma edizione di Prato Expo, con i tessuti della primavera-estate 2005, hanno molto investito nell'innovazione, puntando su nuove fibre e nuovi trattamenti, convinti che la ripresa dei consumi passa anche attraverso la proposta di articoli creativi, nuovi, originali e tecnicamente inimitabili.
Oltre ai fattori di crisi che hanno segnato l'intero settore tessile-abbigliamento italiano per dieci trimestri consecutivi (stagnazione e calo dei consumi, concorrenza cinese, progressivo slittamento a valle del potere di filiera), la realtà produttiva pratese è stata appesantita da tendenze moda che hanno fortemente penalizzato la lana, in particolare il ciclo cardato, i prodotti e le funzioni d'uso ad essa associati. Da questo punto di vista, secondo gli esperti, Prato ha vissuto nel 2002 e nel 2003 la peggiore stagione dalla fine degli anni Ottanta.
Estratto da Ansa.it del 18/02/04 a cura di Pambianconews