E con uno spin-off immobiliare da 160 milioni di euro, tra Italia ed estero, che il Gruppo Teddy inaugura il 2004 e si concentra nelle strategie di espansione europee. Il Gruppo di Rimini, che commercializza il marchio Terranova, è tra le prime realtà europee nel settore del pronto moda, con 349 punti vendita in 32 nazioni: di questi 58 sono stati aperti nel corso del 2003, con un allargamento a nove nuovi Paesi. «L'espansione continua, a cui puntiamo anche nel 2004, ha reso necessaria una razionalizzazione del modello di business, con una netta separazione tra l'attività core e le proprietà immobiliari, spiega Pierluigi Marinelli, direttore commerciale di Teddy Spa. Così sono stati fatti confluire gli immobili italiani in T&M Properties, dando vita a una società immobiliare di notevoli dimensioni, tra le più importanti nel panorama italiano».
«Si tratta soprattutto di centri commerciali, prosegue Marinelli, in particolare dei centri all'ingrosso Certergross di Bologna e Gros di Rimini, asset con una redditività di circa l'8 per cento». In aggiunta agli immobili italiani, sono stati poi separati anche gli asset stranieri, per circa 54 milioni di euro, portando così il totale dello spio-off immobiliare a 160 milioni di euro. Quale sarà il destino della property company del fashion group che fa capo all'amministratore unico Vittorio Taddei? «L'esigenza è quella di concentrarci sul core business, ma non abbiamo bisogno di vendere gli immobili, perché l'azienda è in salute. La posizione finanziaria netta è in linea con l'anno scorso, con un rapporto dell'indebitamento sui mezzi propri dello 0,7%».
Il fatturato 2003 è pari a 204 milioni di euro e il Gruppo prevede di arrivare a 250 nell'anno in corso. «Il 2003 è stato un anno importante continua Marinelli, in quanto Terranova in giugno ha inaugurato il trecentesimo punto vendita in una location importante, 500 metri quadrati vicino al Cremlino a Mosca. A questo hanno fatto seguito il negozio di Manila, poi quelli di Lituania, Macedonia, Lettonia e Romania, con una presenza invidiabile nei Paesi dell'Est Europa, anche perché abbiamo aperto altri negozi in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, dove eravamo già presenti».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 20/01/04 a cura di Pambianconews