Appena concluse le sfilate a Milano, Mariuccia Mandelli (in arte, Krizia), prima madrina di questa kermesse che ha portato la città meneghina ad imporsi come capitale mondiale della moda, guarda con occhio esperto il settore e la manifestazione. Cambiando un po' le regole. #'Non c'è grande differenza dalle prime volte, spiega Mariuccia Mandelli, se non quella che per l'ennesima volta si cerca di inventare qualche situazione diversa a fare da sfondo. Ho presentato, per esempio, una collezione uomo in uno showroom di design d'avanguardia, Cappellini. Questa volta, invece, ho trasformato lo Spazio Krizia in un lounge-bar con tanti tavolini e un piccolo gruppo di bravissimi jazzisti a fare musica dal vivo. Ma per me è sempre un'emozione come la prima volta. Come quando in sogno si ripetono sempre gli esami di maturità''.
#'Non so leggere nelle sfere di cristallo. Quello che succederà dipende da un'infinità di cause, anche lontane dallo specifico mondo della moda, che influiscono su umori e amori della gente. Guerre, economia, politica, terrorismo, psicologia, scienza, scoperte''. E in questo panorama di mutamenti quale futuro per il lusso? #'Il lusso è qualcosa di desiderabile, caro e superfluo. Vorrei non si parlasse più di lusso, ma di estetica e qualità, che sono cose ben diverse''.
Una ricerca che non ha barriere per Krizia che, per i suoi progetti, spazia oltre confine per ricercare nuovi talenti e nuova creatività: #'Cerco i miei collaboratori attraverso le migliori scuole di moda, a livello universitario, inglesi, le più avanzate, per esempio; o facendomi consigliare da esperti del settore, anche se poi, alla fine, scelgo sempre in base al mio istinto, al mio gusto, a una certa affinità, al mio fiuto per il talento creativo''. E quindi quanto è importante oggi il fatto di essere italiani nella moda? #'Molto. Anche se oggi è importante soprattutto essere europei''.
Estratto da Modaonline.it del 20/01/04 a cura di Pambianconews