Dopo anni di risultati record (con una crescita media vicina al 35%), Inditex comincia a mostrare segni di rallentamento. O meglio, di #'normalizzazione''. Il #'miracolo'' Zara ha tirato il freno, come dimostrano le cifre dell'ultimo trimestre (agosto-ottobre). Per la prima volta nella storia della società fondata da Amancio Ortega gli utili sono caduti del 9,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, anche se nell'insieme dei primi nove mesi dell'esercizio fiscale hanno registrato un modesto aumento del 4%, pari a 285 milioni di euro. Ma le previsioni delle vendite per gli ultimi tre mesi dell'anno indicano un calo ulteriore.
In realtà le cifre non indicano una crisi: il fatturato dì Inditex nei primi nove mesi è cresciuto comunque del 16%, e la compagnia assicura che, senza considerare l'effetto delle monete straniere, sarebbe aumentato almeno del 20 per cento. Un volume tuttora notevole, visto che lo scorso anno il gruppo di Ortega chiuse con vendite pari a 3,2 miliardi di curo. Eppure intorno al gigante spagnolo della moda #'facile'' c'è aria di preoccupazione: gli esperti iniziano a chiedersi se la formula Zara sia veramente intramontabile, soprattutto alla luce di margini sempre più bassi e costi sempre più alti.
Uno degli indicatori che ha preoccupato di più gli analisti è stata la diminuzione dell'1% dell'ebitda (margine operativo lordo), pari a 600,5 milioni, soprattutto a causa dell'aumento dei costi operativi (+22%), che hanno superato il miliardo di curo. Il quotidiano «El Pais» ricorda che è la prima volta che l'ebitda cade dal debutto della compagnia in Borsa, nel maggio del 2001. Da allora la catena di moda Zara, insieme alle altre firme di Inditex (da Massimo Dutti a Pull & Bear all'ultima arrivata Zara Home, per la decorazione della casa) è diventata oggetto di studio nelle principali business school internazionali.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/01/04 a cura di Pambianconews