Leonardo Del Vecchio è a capo di un gruppo, Luxottica, che fattura più di 3 miliardi di euro, guadagna oltre 370 milioni, ha filiali in 30 Paesi del mondo e realizza il 70% dei suoi ricavi negli Stati Uniti. Fa occhiali. Come Ray-Ban. O come quelli dei maggiori nomi della moda, da Ferragamo a Versace, da Prada a Chanel a Saint Laurent. Del Vecchio, che ha 68 anni e cinque figli, ha costruito Luxottica pezzo per pezzo, insieme ai suoi manager. Ed è a loro che pensa per la sua successione. «L'azienda, dice l'imprenditore, diventerà del management, la famiglia avrà solo un ruolo da azionista. Stiamo lavorando per preparare l'avvicendamento». Una dichiarazione alla quale si arriva partendo dalla situazione in cui si muovono oggi le imprese.
Il dollaro debole fa paura.
«Dipende dal punto di vista da cui guardiamo la questione: da quello della moneta o da quello dell'economia? Come Luxottica abbiamo il 70% del fatturato negli Usa, ma abbiamo anche costi in dollari… Il dollaro debole incide solo sugli utili dopo le tasse. Come imprenditore, però, preferisco avere l'azienda in un Paese che ha un'economia che cresce e ha una moneta debole, come gli Stati Uniti, che non il contrario».
C'è chi sostiene che il made in Italy sia finito.
«Non è finito. Il prodotto di alta gamma troverà spazio in Paesi come la Cina o l'India. L'allarme sul made in Italy è ingiustificato».
Perché viene lanciato?
«A volte si giustificano così certe inefficienze».
Ci sono imprenditori che diversificano, per esempio nelle banche. Lei, invece, è concentrato su Luxottica.
«C'è modo e modo di fare gli investimenti. C'è chi li fa e li mette sul giornale e chi li fa e lo tiene per sé. L'immobiliarista di Roma che ha l'1,99% di un istituto non è tenuto a dirlo, ma lo fa lo stesso. Io no. Comunque, sono presidente di Beni Stabili… Ma si diversifica quando un'azienda raggiunge il punto massimo della crescita: se continuo a investire nel core business vuol dire che credo ci sia ancora spazio».
Perché fate solo acquisizioni all'estero? L'Italia è satura?
«Facciamo investimenti che garantiscano parti importanti del mercato e che abbiano un ritorno. In Europa non ci sono ancora aziende così, il giorno in cui ci fossero ne andremmo a caccia».
Chi sarà il suo delfino?
«Ho cinque figli, tre grandi e due piccoli… Ma Luxottica ha un buon management, conto molto su di loro. E l'azienda sarà del management, la famiglia sarà solo azionista».
Quando andrà in pensione?
«Starò qui due-tre anni ancora, poi basta. L'ho promesso alla mia famiglia».
Estratto da CorrierEconomia del 15/12/03 a cura di Pambianconews