Abeti decorati con palle nere, che sembrano le munizioni di un cannone e vasi di cristallo con mazzi di piume altrettanto scure. Sono gli addobbi natalizi dell'hotel George V di Parigi che accolgono i partecipanti al convegno organizzato il 4 e 5 dicembre da
Suzy Menkes, fashion editor dell'International Herald Tribune: #'Fashion 2003. Luxury in a cool climate''. Commenta Luca Missoni: «Tutto questo nero mi ricorda i funerali». In effetti le decorazioni riflettono più l'atmosfera spenta dei negozi che l'aggettivo cool del titolo. E non è forse un caso se in questa due giorni che rappresenta il summit europeo della moda la parola lusso, in altri tempi abusata, viene evitata come una bestemmia. Si
cercano i sinonimi possibili. E si finisce con il tradurre: #'Moda 2003. II lusso nel congelatore''.
A dare il là alla riflessione è stato Giorgio Armani guru del `less is more'. Aveva le carte in regola per aver dichiarato già alcune stagioni fa, riferendosi ai consumi opulenti e ignoranti degli anni Novanta: «Questo lusso mi fa schifo». Ora dà un messaggio di fiducia condizionata: «Il peggio è passato, ma ci sono ancora nel pubblico segni di perplessità e talvolta di rigetto verso la moda». Il massimo stilista italiano, coerente con sé stesso fino alla fine, evoca la confusione che il cambio della guardia in alcune maison suscita nella clientela. Giorgio punge i media: «Non fare affidamento sulla stampa di moda perché comunichi le tue opinioni». E per essere più chiaro ricorda quella volta che la padrona di casa aveva definito importabili e rivendibili certi suoi vecchi pantaloni, quando invece si sono poi rivelati il best seller della collezione. «Il genio va lasciato un po' nella lampada», ha concluso: «Non sempre l'eccesso di creatività genera successo».
Suzy Menkes incassa con un sorriso per niente cool e ricambia chiedendogli della successione tasto dolente per molte maison di prima generazione. E Giorgio, impassibile: «Io cercherò di restare il più possibile, ma uno stilista di 80 anni che si inchina ancora in passerella diventerebbe grottesco; Arnault e Pinault possono cominciare a farsi avanti con le loro proposte». Avranno 11 anni di tempo.
Estratto da Affari & Finanza del 15/12/03 a cura di Pambianconews