Sartoria e oreficeria, piccole e medie imprese di Napoli e della Campania. Un progetto coraggioso che oggi è una realtà: il Polo della qualità, ovvero il primo esempio in Italia di centro poliproduttivo multifunzionale interamente dedicato alla moda e alla gioielleria made in Campania. Uno sforzo progettuale concreto, una vera e propria scommessa per cambiare rotta e cancellare i luoghi comuni sull'irregolarità dei processi produttivi di Napoli e dintorni. Un consorzio di imprese di abbigliamento, accessori moda, oreficeria e oggettistica di alta gamma, un tempio del lusso da 130 mila metri quadri capace di ospitare fino a 400 imprese con spazi fieristici permanenti, che sta sorgendo a Marcianise, l'area più industrializzata del Mezzogiorno, tra Napoli e Caserta, crocevia delle maggiori infrastrutture di trasporto della regione.
«Tutto è cominciato due anni fa con un sogno», dice Guglielmo Aprile, presidente del Polo della qualità, gioielliere, proprietario insieme alla famiglia del marchio che porta il loro nome, «il sogno di valorizzare e sviluppare quella ricchezza di creatività e tradizione delle migliaia di realtà industriali della Campania e del Mezzogiorno d'Italia, che hanno troppe difficoltà a emergere». Il Polo della qualità, oggi un cantiere in fervida attività, conta firme della moda affermate nel mondo come per esempio Marinella, Mariano Rubinacci, Kiton, Isaia, Attolini e Tramontano e marchi della gioielleria, come Gianni Carità, Altanus e lo stesso Aprile.
Il progetto del Polo della qualità prevede un investimento di 150 milioni di euro e l'apertura dei battenti agli inizi del 2005. Il giorno dell'inaugurazione nella struttura inizieranno a lavorare 700 nuovi addetti, «un esempio concreto che disegna un ritratto inedito di un Mezzogiorno», conclude Aprile, «che investe, lavora e si impegna a crescere».
Estratto da Il Mondo del 12/12/03 a cura di Pambianconews