De Rigo pensa in grande. E guarda agli Stati Uniti, dove l'azienda di occhialeria è quotata a Wall Street, con l'obiettivo non solo di ampliare la sua quota di vendite, ma anche di fare shopping.
«L'euro alto in questo momento ci avvantaggia, spiega l'amministratore delegato Michele Aracri, e ci consente di pensare anche ad acquisizioni importanti. Per esempio una catena distributiva, come abbiamo fatto in Spagna con General Optica e in Gran Bretagna con Dollond & Aitchison. Ma pensiamo anche a una collaborazione con un grande marchio. Oggi il mercato statunitense rappresenta il 5% del nostro fatturato, ma vorremmo arrivare a una quota del 35-40% nel prossimo triennio».
L'Asia è indicata dai big del settore moda e lusso come il mercato del futuro: che cosa ne pensate?
«Il nostro fatturato nei mercati asiatici sta crescendo a due cifre. Grande successo hanno proprio i marchi del lusso: Fendi, Céline, Givenchy e Loewe, che produciamo e distribuiamo per il gruppo Lvmh, con cui abbiamo un'ottima collaborazione. Ma piacciono molto anche i nostri marchi aziendali, in particolar modo Police. E su Police, che rappresenta il 30% del nostro fatturato, abbiamo grandi progetti».
Di che cosa si tratta?
«Abbiamo appena firmato la licenza per i profumi, con Mavive, e con l'azienda svizzera TicTac per gli orologi. Stiamo inoltre trattando per le calzature, di cui prevediamo il lancio l'anno prossimo».
E la quotazione in Borsa?
«Eravamo già pronti per il segmento Star e lo siamo ancora. Se abbiamo rimandato è solo per i problemi del mercato. Abbiamo un indebitamento pressoché nullo, grazie al taglio dei costi e alla cessione di Eid, la joint-venture con il gruppo Prada terminata lo scorso luglio. Il nostro fatturato nei 9 mesi è stato pari a 387,8 milioni, con una crescita, a parità di cambio, di circa il 5 per cento».
Estratto da Il Giornale del 24/11/03 a cura di Pambianconews