Il settore del mobile lancia una maxi-offensiva in Russia. Un esercito composto da 301 aziende è in questi giorni al Mebel di Mosca, il più prestigioso appuntamento fieristico (17-22 novembre) dedicato all'arredo sul mercato russo. In vetrina c'è il meglio della produzione made in Italy: dai divani alle cucine, dalle camere da letto agli arredi per ufficio, dagli articoli per l'illuminazione ai complementi. Gli italiani sono, di gran lunga, i più numerosi tra gli stranieri presenti al Mebel, occupando una superficie di 9.500 metri quadrati sui 45mila complessivi. Una presenza che avrebbe potuto essere ancora più forte: infatti altre 150 imprese italiane non sono state ammesse in fiera per mancanza di spazio. Al Mabel partecipano in totale 2.024 espositori in rappresentanza di 47 Paesi.
La Russia, risultato impensabile solo cinque anni fa, rappresenta il sesto Paese di sbocco per l'export italiano di mobili. I dati elaborati da Cosmit/Federlegno-Arredo confermano che nei primi sei mesi del 2003 l'export di mobili verso la Russia è aumentato del 2 7% in valore, mentre le esportazioni dell'intero settore legno-arredamento sul mercato russo sono cresciute del 3,5 per cento. A fine anno l'export di mobili italiani in Russia dovrebbe superare il muro dei 400 milioni di euro.
II successo dell'arredo made in Italy in Russia, dove è leader con una quota di mercato del 40%, è legato a una serie di fattori. Due su tutti: miglioramento del tenore di vita ed effervescenza del mercato immobiliare. Grazie alla crescita dei redditi reali nel Paese, la tendenza emersa in questo ultimo biennio è stata lo spostamento della domanda da mobili della fascia medio-bassa a quella medio-alta; un trend che ha avvantaggiato i produttori esteri di mobili di qualità, un settore in cui il made in Italy è da sempre leader indiscusso. Inoltre, sottolinea Massimo Mamberti (direttore dell'Ice di Mosca), il mobile sfrutta il buon andamento del mercato immobiliare locale, sia per quanto riguarda le nuove costruzioni sia per le ristrutturazioni di case e appartamenti.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 19/11/03 a cura di Pambianconews