è, dunque, Medinvest il nuovo socio di controllo di Belfe, storico marchio dello sportswear che da tempo cercava una nuova collocazione. Con una serie di passaggi (l'ultimo sarà effettuato nei primi mesi del 2004) la società specializzata in attività di merchant banking arriverà a detenere il 60% di Belfe, mentre la famiglia che ha fondato l'azienda, i Festa di Marostica, manterrà il restante 40%, con la possibilità di uscire definitivamente in futuro. Per Medinvest, però, questo di Belfe è solo il primo passo nel settore dell'abbigliamento, perché altre operazioni sono allo studio, come conferma Paolo Opromolla, uno dei cinque partner della società. Il passaggio di mano di Belfe, da tempo in discussione, dimostra una volta di più il peso che fondi (come Opera), management company (come Charme) e società finanziarie specializzate (come, appunto, Medinvest) stanno acquisendo nella moda.
«Tra noi e la famiglia Festa c'è stata una convergenza sul rilancio di Belfe, dice Paolo Opromolla. Il nostro obiettivo è sviluppare i marchi propri e rafforzarli sui mercati, anche con acquisizioni. Siamo entrati in Belfe prevalentemente attraverso aumenti di capitale, con un impegno di 12,5 milioni di euro che sono destinati allo sviluppo della società. Il nostro, continua, è un approccio industriale, non finanziario. Non abbiamo fretta di sviluppare il fatturato, ci aspettiamo un ritorno in utile solo nel 2006. D'altra parte, conclude Opromolla, la stagionalità dell'abbigliamento fa sì che solo con effetto dal 2006 si possano vedere i risultati della nuova gestione».
Secondo i piani messi a punto da Medinvest, Belfe vivrà un 2004 di razionalizzazione e focalizzazione, un 2005 con «margini accettabili» e un 2006 con un ritorno ai profitti. L'esercizio 2002, infatti, secondo il bilancio depositato in Camera di commercio, si era chiuso con una perdita consolidata di 1,8 milioni di euro su un fatturato di 72,8 milioni, meglio comunque di quanto era accaduto l'anno precedente quando la perdita aveva sfiorato i 10 milioni di euro su un giro d'affari di quasi 78 milioni. Società vicentina nata nel 1920, Belfe è attiva nell'abbigliamento sportivo e del tempo libero con due marchi, Belfe e PostCard. L'azienda ha anche un impianto per la pelle in Polonia e in questo settore, che Medinvest intende potenziare, è licenziataria per conto di nomi importanti come Armani o Ferré. I primi passi del rilancio punteranno su uno svecchiamento delle linee, che dovranno risentire maggiormente delle tendenze, sulla declinazione del marchio in altri prodotti e su una maggior apertura ai mercati internazionali che oggi rappresentano il 30% del giro d'affari. In previsione, ma più in là nel tempo, anche una collezione di accessori. Intanto, è già pronto un nuovo amministratore delegato, di cui ancora però non viene reso noto il nome.
Estratto da CorrierEconomia del 17/11/03 a cura di Pambianconews