Una corsa contro il tempo. Un braccio di ferro tra amministrazione controllata e fallimento. Mentre Giacomelli lavora per ottenere dal Tribunale di Rimini l'amministrazione controllata per alcune società del gruppo, ieri è arrivata una nuova doccia fredda: l'avvocato Maurizio Spinella, per conto della società Ande Srl di Lecco, ha comunicato al «Sole 24 Ore» di avere presentato al Tribunale di Rimini istanza di fallimento nei confronti di Giacomelli Sport Group spa.
«L'istanza è stata protocollata venerdì 30 maggio, afferma. E già domani (oggi per chi legge, ndr) è probabile che venga intrapresa un'azione analoga anche nei confronti di Giacomelli Sport spa e Longoni Sport spa». Una notizia che fa tremare il gruppo in difficoltà. E che fa raggelare il sangue nelle vene agli azionisti e agli obbligazionisti: Giacomelli è infatti quotata al segmento Star della Borsa e ha sul mercato un prestito obbligazionario da 100 milioni di euro. Ma andiamo con ordine.
Le difficoltà del gruppo Giacomelli sono nate quasi tutte con l'acquisizione, un anno fa, di Longoni Sport per 76 milioni di euro. Questo ha creato una situazione insostenibile: a fine marzo il gruppo risultava appesantito da una posizione finanziaria netta negativa per 196,734 milioni di euro e da un debito verso i fornitori per un totale di 222,322 milioni. Questo ha creato crescenti problemi con i fornitori, che hanno iniziato a incalzare il gruppo con decreti ingiuntivi e richieste di pignoramento. Così giovedì scorso il gruppo di abbigliamento e articoli sportivi ha preso una decisione clamorosa: da un lato ha annunciato l'intenzione di chiedere al Tribunale di Rimini l'amministrazione controllata per Giacomelli Sport spa, Longoni Sport spa e Natura & Sport srl e dall'altro ha convocato per il 4 luglio un'assemblea straordinaria per valutare l'opportunità di seguire la stessa strada anche per la holding Giacomelli Sport Group.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 3/06/03 a cura di Pambianconews