La battaglia del lusso si allarga all'annuncio dei dati di bilancio. Alle otto di ieri Gucci Group ha comunicato il profit warning sul 2002. Sei ore dopo, gli acerrimi nemici della Lvmh si sono affrettati a confermare le previsioni di crescita dei profitti: una crescita «significativa», ha precisato in una nota il colosso di Bernard Arnault. Il motivo di tanto ottimismo, in un mercato difficile per tutti i player del lusso, è «l'eccellente performance delle vendite nel bimestre ottobre-novembre», salite del 16% a cambi costanti (+8% a cambi correnti). Ciò nonostante, la Borsa di Parigi non ha premiato il titolo di Arnault, che ha subìto una flessione del 2,89% a 42 euro, con quasi 2,4 milioni di volumi trattati.
Per Sagra Maceira de Rosen, analista di JP Morgan, la differenza tra i risultati dei due super-big è determinata essenzialmente dalla diversa esposizione a livello geografico e merceologico. Su Louis Vuitton Malletier, peraltro, è di ieri la notizia che il presidente e Ceo Marcello Bottoli sarà sostituito da Yves Carcelle, presidente di Lvmh Fashion Group. Un cambio a sorpresa, se si considera l'ottimo andamento del marchio Lv (che pesa per i 2/3 sul fatturato).
E sulla Lvmh si concentrano anche i favori della Goldman Sachs, secondo la quale non solo «il titolo è attrattivo in qualunque scenario», ma le previsioni sono positive per tutto il settore, dal quale ci si attendono «12 mesi di crescita sostanziosa per i prezzi».
Secondo Paola Durante, analista di Merrill Lynch, a livello macroeconomico non ci sono indicatori che ci permettano di essere positivi sulle attese delle vendite natalizie e il mini-rally sui mercati azionari non è in grado di supportare una reale ripresa dei consumi. Gli attuali valori di Borsa sono sotto i massimi degli anni del boom, ma a oggi non risultano particolarmente attraenti».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 10-12-02 a cura di Pambianconews