Di questi tempi Diego Della Valle è molto attento a quello che sta accadendo in Borsa. Al titolo della sua Tod's, in primo luogo, così colpito da far pensare a qualche manovra precisa visto che l'azienda ,una delle poche del lusso, sta andando assai bene. Ma è attento anche ai titoli altrui, che oggi offrono buone opportunità a chi, come lui, ha denaro da investire. Così, si avvicina a concludere una nuova operazione. Non nel lusso.
Tod's ha annunciato una semestrale molto buona, ma continua a scendere. Un po' strano, anche in una Borsa così negativa.
«La situazione della Borsa è fuori da ogni controllo. Certo non ci fa piacere, con la semestrale che abbiamo presentato, vedere una risposta cosi brutta solo perché lavoriamo in un comparto che è ritenuto pericoloso. Sono reazioni difficili da spiegare al management e a chi lavora in azienda».
Pentito di essersi quotato?
«No, assolutamente. Il pericolo, semmai, è che l'atteggiamento speculativo su aziende di tradizione, che non sono volatili, faccia disamorare gli industriali che le conducono».
Cosa significa per Tod's? Che potrebbe toglierla dal listino?
«E' una cosa senza effetti a seguire. Intendevo dire che il rischio è che si vada a incrinare il rapporto tra azienda e mercato».
In momenti come questo può accadere di tutto. Lei si aspetta grosse novità?
«Penso che cambieranno alcune situazioni a livello mondiale. Ma non nel lusso, qui non succede niente. Almeno per quello che risulta a me».
Tod's ha soldi in cassa, la sua famiglia ne ha incassati parecchi coma vendita in aprile. Cosa ne farà?
«Con la società quotata continuiamo con il programma di sviluppo già impostato che si basa sull'apertura di negozi, sullo sviluppo delle aree geografiche come l'Asia, dove dovremmo avere due-tre anni molto buoni, e sullo sviluppo di nuove merceologie. Tempo, uomini e risorse sono dedicati al core business».
E come famiglia?
«Abbiamo altri interessi prettamente finanziari. Stiamo guardando qualche opportunità in giro, dove non essere impegnati nella gestione. Decideremo in poco tempo. D'altra parte, con i mercati che ci sono, il valore del denaro è doppio rispetto a poco tempo fa».