Seduta scintillante per Tommy Hilfiger. Alla metà seduta di Wall Street, il marchio americano di abbigliamento e accessori viaggiava a quota 13,29 dollari mettendo a segno un balzo dell'8,93% grazie ai sentiment positivi di mercato (Dow Jones a +3,57%) e ai risultati del primo trimestre superiori alle aspettative. Il volume d'affari della società basata a Hong Kong ha raggiunto il livello di 366,3 milioni di dollari, registrando un incremento del 3% rispetto ai 355,7 milioni del primo trimestre 2001.
«Siamo felici che il fatturato e l'utile operativo abbiano superato le nostra aspettative alla fine del primo trimestre», ha detto Joel Horowitz, amministratore delegato di Tommy Hilfiger, «l'aumento delle vendite è stato sostenuto dalla crescita della domanda tra le consumatrici e dal buon andamento delle linee baby». La bottom line della trimestrale firmata Tommy Hilfiger è caduta peraltro in profondo rosso.
La società ha annunciato infatti per la prima frazione dell'esercizio 2002/03 una perdita netta di 438,8 milioni di dollari a causa di fattori straordinari. Primo fra tutti un cambiamento dei principi contabili che si è tradotto in un appesantimento del conto economico per complessivi 430 milioni di dollari. Senza considerare l'effetto distorsivo di questi fattori, il risultato netto della società a stelle e strisce sarebbe positivo per 2,6 milioni di dollari a fronte dei 9 milioni di utile coi quali era stato chiuso lo stesso periodo dello scorso anno.