Puma, il marchio tedesco di abbigliamento e calzature sportive, ha chiuso il secondo trimestre dell'esercizio in corso con un fatturato di 205,9 milioni di euro mettendo a segno un balzo del 59,2% rispetto ai 129,3 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell'anno precedente. Nel primo semestre le vendite hanno raggiunto così la soglia di 438,7 milioni di euro, che in rapporto a i 278,7 milioni della prima metà del 2001 corrisponde a un incremento del 57,4%.
Alla lievitazione delle cifre di fatturato ha contribuito il consolidamento dell'acquisizione del marchio Tretorn, senza il quale la crescita del gruppo si sarebbe limitata al 46,3%. Nel 2002 la business star di casa Puma è stata la divisione accessori, che ha aumentato le vendite dell'83,9% nel secondo trimestre e del 90,7% nella prima metà dell'anno. L'area geografica più in forma si è rivelata quella europea (dove il gruppo realizza il 66,9% del fatturato complessivo), con un volume d'affari che nel secondo trimestre ha raggiunto il livello di 133,8 milioni di euro mettendo a segno una crescita del 63,4% rispetto allo stesso periodo del 2001.
Nel secondo trimestre, i profitti prima delle imposte sono lievitati del 233,5% toccando quota 24,1 milioni di euro, mentre alla fine del primo semestre è stata più che triplicata la performance del 2001 a quota 57,2 milioni di euro. Gli utili netti si sono attestati a 16,5 milioni di euro (+366%) per il primo trimestre e a 38,6 milioni di euro (+330%) per il primo semestre. Forti di questi numeri, i vertici della società quotata a Francoforte hanno annunciato un aumento del fatturato del 40% per l'intero esercizio in corso. Il margine lordo è atteso tra il 42 e il 43%, mentre gli utili ante imposte sono stimati ad almeno 100 milioni di euro.