Moschino consolida la sua presenza a Milano. Dal febbraio 2003 dovrebbe, infatti, essere pronta la nuova sede di via San Gregorio 28, vicino a piazza della Repubblica. Uno spazio di circa 3.500 metri quadrati dove troveranno posto lo showroom, l'ufficio stampa, l'ufficio stile, il commerciale e la direzione. Quello che sorgerà l'anno prossimo sarà un vero e proprio quartier generale che andrà a sostituire le attuali tre sedi utilizzate dalla maison (via Ceradini, via Uberti e via Fiori Oscuri) dove sono dislocate le varie funzioni.
Lavori in corso non solo per la nuova sede ma a 360 gradi, come ha spiegato Marco Gobbetti, amministratore delegato della maison. «Il 2002 è per noi un anno di transizione», ha detto l'a.d., «chiuderemo le licenze in Giappone che valevano circa 25 milioni di euro e quasi contemporaneamente diverrà operativa la joint venture con Bluebell che dovrebbe portare nel primo anno un fatturato di 35 milioni di euro». Nel 2001 la griffe ha totalizzato un giro d'affari indotto di 245 milioni di euro mentre il diretto è stato di 40 milioni di euro.
Il marchio milanese si avvicina sempre di più al retail visto che la newco Moschino Far east (51% Moschino, 49% Bluebell), basata a Hong Kong, avrà filiali in tutti i principali paesi del Sudest asiatico come Taiwan, Corea, Singapore, Hong Kong e Giappone. Nel paese del Sol levante la filiale sarà la Moschino Japan (attualmente posseduta al 66% da Moschino e al 34% da Isetan ma che dal 1� febbraio 2003 sarà posseduta al 100% da Moschino Far east) che distribuirà le collezioni al posto di Sanki. Isetan, comunque, continuerà a gestire le boutique Moschino di Tokyo nel department store di Shinjuku e a Kyoto. In Oriente Moschino conta oggi 14 boutique monomarca e 20 shop in shop.