Dopo lo show room attivo da tempo a New York, l'Acrib, ossia l'Associazione dei calzaturieri della Riviera del Brenta, ha deciso di aprire entro l'anno un'analoga struttura a Pechino, come ha annunciato il presidente dell'Acrib Franco Ballin nel corso dell'assemblea annuale dell'associazione svoltasi a Padova. Con 993 aziende, 14.260 addetti, oltre 21 milioni di paia di scarpe prodotte per un fatturato di 1.686 milioni di euro e una quota export che è arrivata all'89%, il distretto non poteva non aprire una sua seconda ambasciata commerciale all'estero ed ha scelto Pechino, mentre c'è da tempo una presenza quasi fissa in Giappone attraverso varie manifestazioni promozionali.
«Nonostante l'11 settembre, ha detto Ballin abbiamo chiuso in positivo il 2001 e il fatturato è cresciuto del 6,98% con l'incremento di un punto anche della quota export. I problemi semmai si vedono in questo inizio del 2002 con 150mila ore già concesse di cassa integrazione e prospettive tutt'altro che rosee anche per la seconda metà dell'anno, nonostante il distretto, per le sue caratteristiche di forte internazionalizzazione ma anche di radicamento sul territorio, stia reagendo meglio di altri».
«Non possiamo permettere che le nostre aziende finiscano stritolate, ha aggiunto Ballin, per questo da tempo abbiamo indicato alcune linee strategiche da seguire in via obbligata: gestione di licenze, produzione e commercializzazione di prodotti di grandi firme; coinvolgimento nel capitale di società o compagnie detentrici dei marchi moda; produzione per conto di griffes con contratti pluriennali ma arricchiti da un servizio esclusivo nel campo della modelleria e della ingegnerizzazione dei prodotti» .