Chi sta peggio è – e sarà anche l'anno prossimo – l'abbigliamento. Nel mercato le vendite al dettaglio di pr�t-à-porter caleranno quest'anno del 2% a 15,821 miliardi di euro (prezzi costanti 1998), la performance peggiore tra tutti i segmenti merceologici. E nel 2003 la crescita sarà lieve: appena +0,5% a 15,9 miliardi di euro, per decollare soltanto nel 2004 con un incremento del 3,5% a 16,456 miliardi di euro.
Le previsioni sono state elaborate da InterCorporate, secondo cui alla fine di quest'anno le vendite retail dei prodotti di alta gamma resteranno inchiodate poco sopra i 58 miliardi di euro. Per moda, profumi e cosmetici, pelletteria e scarpe, vini, liquori e champagne, gioielli e orologi, casa e occhiali una boccata d'ossigeno arriverà l'anno prossimo, quando i consumatori varcheranno la porta di eleganti boutique in tutto il mondo per spendere qualcosa come 59,19 miliardi di euro. Ma la crescita vera sarà registrata da tutto il settore soltanto nel 2004: +4% a quota 61,557 milioni.
Nonostante le difficoltà vissute dall'abbigliamento, è proprio questo il settore che pesa di più sul totale del giro d'affari: il 27,3% nel 2002, rispetto al 25,3% di profumi e cosmetici, il 18,2% di pelletteria e scarpe, il 14,6% di vini, liquori e champagne, il 5,5% della casa e l’1,1% degli occhiali. Ma sempre l'abbigliamento perderà quota nei due anni successivi, scendendo al 26,7% del totale.