Scarso entusiasmo per i risultati griffati Hermès che alla borsa di Parigi ha terminato la seduta a quota 170 euro lasciando sul terreno lo 0,76% e mostrandosi insensibile a una trimestrale leggermente superiore alle aspettative. La prima frazione dell'anno in corso è stata archiviata infatti con un volume d'affari complessivo di 301,8 milioni di euro registrando una crescita del 6,8% rispetto ai 282,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.
Una performance superiore alle attese della stessa società, che a metà marzo aveva pronosticato una crescita compresa tra il 5 e il 6%, e a quelle di Morgan Stanley, le cui stime erano posizionate a un +4,7%. I 19,3 milioni di euro di crescita corrispondono sostanzialmente all'esplosione del mercato del Sol levante, dove Hermès ha inaugurato lo scorso anno una gigantesca boutique nel quartiere Ginza di Tokyo. In questa apertura si nasconde, secondo molti addetti ai lavori, il balzo del 40,7% che ha portato le vendite in Giappone a raggiungere la soglia di 82,3 milioni di euro a fronte dei 62,1 milioni del primo trimestre 2001, quando il megastore non aveva ancora aperto i battenti.
Come ci si poteva aspettare, la tendenza è stata opposta per i mercati americani, che hanno evidenziato un calo del 5% passando da 44,5 a 44,3 milioni di euro. Una flessione compensata con il leggero progresso dell'area europea, che è invece cresciuta dello 0,9% passando da 50,6 a 51,6 milioni di euro. A registrare un andamento positivo sono stati anche gli altri mercati asiatici, in ascesa del 2,7% a quota 51,7 milioni di euro, che, sommati ai ricavi in Giappone, portano a 134 milioni di euro le vendite nell'intero continente (+23,9%).