Non è finita l'era delle fusioni e delle acquisizioni strategiche nell'industria del lusso: dopo un periodo di rallentamento, dovrebbero riprendere le grandi manovre dei gruppi in un settore che, secondo alcuni, nel medio e lungo periodo segnerà una crescita 5 volte superiore agli altri. E' quanto emerge dai dibattiti che si sono svolti, ieri a Parigi, nell'ambito del convegno Fashion 2001, the business & the brand, organizzato dal quotidiano internazionale International Herald Tribune.
In particolare Michael Zaoui, responsabile del settore fusioni e acquisizioni per l'Europa della Morgan Stanley, ha detto che, se da una parte è incontestabile che l'attività di compravendita di grandi marche dell'industria del lusso è sensibilmente calata rispetto all'anno scorso, anche prima dell'11 settembre, questo non significa che in un prossimo futuro le cose non cambieranno. ''Ci sarà forse un rallentamento temporaneo nell'attività strategica – ha spiegato – ma si tratta di un fenomeno assolutamente temporaneo''.
Lo studio dell'andamento dei mercati prova infatti che, contrariamente a quello che succede di solito, il mercato non penalizza affatto i gruppi multimarca dell'industria del lusso, anzi. ''Fusioni e acquisizioni continueranno'', ha concluso Zaoui. E continueranno anche perchè il ramo dell'industria del lusso è ancora ''molto frammentato'', come ha spiegato Johanna Waterous, dirigente della McKinsey, un buon terzo delle aziende rimanendo ancor oggi saldamente sotto il controllo delle famiglie fondatrici o comunque con un capitale non quotato in borsa. Inoltre, un elemento che testimonia dell'estrema appetibilità delle aziende del settore, secondo Waterous, risiede nel fatto che ''la crescita attesa dai mercati a medio e lungo termine per le aziende del lusso è altissima, circa 5 volte superiore a quella media dell'industria''.
sintesi dell'articolo di Roberta Filippini a cura di Pambianconews