L'export tessile spagnolo veleggia verso i 1.000 miliardi di pesetas (6,01 miliardi di euro). è questa la previsione resa nota durante il Simm, la settimana internazionale della moda di Madrid.
Secondo quanto comunicato dal Cityc (Centro de information textil y de la confeccion) a trainare l'export dell'anno 2001 sarà l'andamento positivo del primo trimestre che si è chiuso con un +21%. A mostrare vistosi segnali di crescita è stato, nello specifico, il segmento del formalwear.
Ma nonostante le esportazioni puntino a 6 mld di euro (circa il 40% della produzione), il deficit della bilancia commerciale è destinato a salire fino a toccare i 436 mld di pesetas (2,62 mld di euro). Sul fronte import, la percentuale di crescita dovrebbe essere più limitata.
Per quanto riguarda la domanda interna, il settore tessile ha registrato un rallentamento generale causato dalla diminuzione dei consumi delle famiglie ma anche da una generale situazione di stagnazione economica. Qualche segnale incoraggiante arriva comunque dal mercato.
Due sono i distretti top dell'area spagnola: l'attività tessile, sia a livello di produzione di fibre sia di confezione, è infatti concentrata in Catalogna e nella regione di Valencia. Il governo spagnolo ha varato una serie di misure a sostegno del settore.
Durante le sfilate di Madrid, Juan Costa, segretario di stato per il commercio, ha spiegato che il governo è pronto a investire sulla moda iberica per darle maggiore visibilità a livello internazionale.
Il primo passo sarà uno stanziamento di 2,25 miliardi di pesetas che verranno utilizzati sia per dare ossigeno al settore, sia per permettere ad alcuni designer di presentare le proprie collezioni durante le fashion week di New York e Milano.