Milano, 12 giugno — I consumi di moda delle famiglie italiane continueranno a crescere nel 2001 e nel 2002: è la previsione di Sistema Moda Italia, l’associazione di categoria degli imprenditori della moda e del tessile-abbigliamento, e di Ac Nielsen-Sita. I dati sono stati divulgati nel corso dell’assemblea annuale di Smi.
Ecco, nel dettaglio, le previsioni:
. Primavera/estate 2001: + 1,6% la quantità, + 3,0% la spesa
. Autunno/inverno 2001: +1,1% la quantità, +2,9% la spesa
. Primavera/estate 2002: + 1,0% la quantità, + 3,0% la spesa
Un 2000 positivo
Per quanto riguarda il fatturato del 2000, l’industria italiana del tessile e dell’abbigliamento ha segnato un incremento del 5,7% a 91.200 miliardi di lire, in piena ripresa dopo la crisi del ‘99, quando perse il 3,0%.
L’Italia si è confermata molto dinamica nell’export (+ 15,3% a 52.371 miliardi) e vivace anche nell’import (+ 19,1% a 25.507 miliardi). Bene anche il saldo commerciale, passato da 24.190 a 26.864 miliardi di lire.
Crescita ancora più sostenuta all’interno di Smi
Ancora migliori i risultati dei settori industriali rappresentati da Sistema Moda Italia, e che rappresentano quasi l’80% dell’intera industria italiana di filiera. Il fatturato 2000 è stato pari a 69.572 miliardi (+ 6,5%).
All’interno di Smi, estremamente positivi i risultati dell’industria laniera: nel 2000 il valore della produzione è stato pari a 11.200 miliardi di lire (+ 8,0%): una crescita superiore di oltre due punti a quella media dell’industria del tessile e dell’abbigliamento.
L’industria serica, dopo una successione di anni negativi, ha vissuto nel 2000 una poderosa riscossa (+ 9,2% di fatturato).
Per quanto riguarda l’industria dell’abbigliamento, della maglieria e della calzetteria, il fatturato, pari a 54.222 miliardi, cresciuto del 5,9%.