Heritage e futuro. Questi i temi principali discussi ieri durante la terza edizione del Fashion & Technology Summit di Luisaviaroma allestito al Teatro della Compagnia di Firenze. Relatori internazionali e aziende del mondo della moda e della tecnologia hanno dibattuto sulle tendenze del futuro a cavallo da tradizione e innovazione.
“La tecnologia è quello che ha cambiato la nostra attività che, 15 anni fa, era una bottega su via Roma e adesso – dichiara a PambiancoNews Andrea Panconesi, CEO di Luisaviaroma – è diventata una vetrina sul mondo, proprio grazie alla tecnologia, grazie al web e grazie al fatto che siamo stati tra i primi a iniziare questa esperienza online. Grazie a tutto ciò, oggi il 95% del nostro fatturato deriva dall’online”.
A che punto è il rapporto tra il nostro Paese e la tecnologia?
“Nell’utilizzo delle tecnologia l’Italia è indietro rispetto agli altri Paesi, specialmente a quelli di lingua inglese e all’Estremo Oriente che hanno altre tecnologie, un po’ diverse rispetto alle nostre, altre piattaforme. In Europa siamo ai vertici, insieme all’Inghilterra, che è al primo posto, seguita da Francia e Germania, noi veniamo dopo. La dimostrazione è che durante l’ultima fiera internazionale di Las Vegas c’erano 10 aziende italiane a presentare i loro progetti, a fronte di oltre 200 presenze francesi. Questo grazie all’appoggio che gli altri Paesi hanno da parte delle istituzioni. In Italia siamo lasciati da soli e quindi non facciamo sistema, compito che dovrebbe essere portato avanti dalle istituzioni ma che di fatto non fanno”.
Quali sono i brand più interessanti in questo particolare periodo storico?
“I brand più interessanti sono quelli che interpretano le nuove tendenza di vita delle giovani generazioni, parlo dei ragazzi che hanno 18-28 anni. Quello è il mercato cui facciamo riferimento adesso, sono i più innovativi, sono nati nell’era digitale e hanno adottato il digitale sin da piccoli e quindi ci sono cresciuti. Sono quelli che fanno tendenza non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche di lifestyle, dalle abitudini culinarie alla fruizione musicale. La moda rappresenta il segmento più estemporaneo, è arte contemporanea che si indossa e cambia ogni sei mesi, interpreta esattamente il momento in cui esiste, dopo sei mesi è un’altra cosa”.
Tra i partecipanti, The Huffington Post Usa, MediaMath, Aol, Polimoda, Peuterey, Launchmetrics e Digital4Fashion di Iab Italia. Aol ha annunciato la collaborazione con Vevo, piattaforma specializzata in contenuti musicali, video e entertainment. “Digital empathy” e “attribution” le parole chiave per l’anno appena iniziato.