Tutto nacque dallo Yellow Boot. Nel 1973 Timberland lanciò l’iconico scarponcino per consentire ai lavoratori del New England di affrontare le intemperie della regione nordamericana. A quarant’anni di distanza il marchio, dal 2011 di proprietà di Vf corporation, celebra l’anniversario con una collezione in edizione limitata a 1973 esemplari delle tre varianti dello Yellow boot e pone le basi del suo nuovo corso che riparte da Bread and Butter. Dopo alcune stagioni di assenza dalle arene fieristiche, il brand ha scelto di presentarsi per la prima volta alla kermesse berlinese con uno stand da 215 metri quadrati e con l’evento The Lab in uno spazio post industriale della città, ma soprattutto con un nuovo progetto un nuovo progetto incentrato sul footwear donna e sull’abbigliamento con l’obiettivo di estendere il suo raggio d’azione anche al mondo casual e streetstyle. “Vogliamo abbinare il nostro tradizionale Dna sportivo a un mood più stylish”, ha raccontato Timo Schmidt, neo presidente dell’area Emea, “potenziando il mondo della donna che per ora rappresenta una fetta di vendite inferiore al 50% del turnover (pari a 1,3 miliardi di dollari, ndr.)”. Missione che andrà di pari passo con lo sviluppo retail. Insieme ai monomarca dedicati all’intero mondo Timberland, il gruppo ha inaugurato nel 2012 un nuovo format dedicato agli accessori. In un anno sono stati aperti in Europa 25 punti vendita che diventeranno 100 nei prossimi quattro anni. Ultimo capitolo in ordine di tempo sarà l’avvio dell’e-commerce diretto. Già testato un Gran Bretagna, il sito di vendite online arriverà anche in Italia entro la fine del prossimo anno.