Crisi profonda per Stefanel che, complice l’annata difficile, ha chiuso il primo semestre con una lunga scia di risultati negativi che fanno saltare i paletti degli accordi con le banche, con le quali si sono riaperte le trattative per non togliere ossigeno all’azienda. Calano i ricavi, scesi del 12% a 84,3 milioni di euro e si allarga la perdita che dai 10 milioni del primo semestre 2012 è arrivata a 16 milioni di euro quest’anno. In flessione tutte le aree geografiche a partire dall’Italia che ha perso il 21 per cento. “I dati del primo semestre evidenziano gli effetti delle forti azioni di riorganizzazione dell’azienda”, ha commentato il presidente Giuseppe Stefanel nella nota, dove ha aggiunto che “già nel secondo trimestre e nelle prime settimane del trimestre corrente stanno registrando segnali di ripresa incoraggianti”. L’indebitamento finanziario netto è passato da 57,1 milioni a 74,1 milioni di euro. In base all’accordo con le banche finanziatrici del giugno 2011, la società ha informato che i covenant previsti non sono stati rispettati e quindi è in corso una nuova revisione. Il mancato rispetto di questi parametri da parte della società darebbe quindi il diritto alle banche di revocare le linee in scadenza al 31 dicembre 2013.