Lo scandalo molestie che ha colpito i dipendenti di Nike, costringendo alcuni top executives alle dimissioni, non ha indebolito il titolo del colosso dello sportswear, che anzi negli scorsi giorni ha segnato un nuovo record a Wall Street. A determinare la fiducia degli analisti, si legge sulla stampa Usa, sarebbero l’annunciato rinnovo del management e il ritorno al segno più, nell’ultimo trimestre dell’anno, di rivenditori di Nike come Macy’s. Nella giornata di ieri le azioni del brand dello swoosh hanno toccato i 72,19 dollari (61,53 euro), un valore record per il gruppo che si è quotato nel 1980, per poi chiudere a 71,31 dollari. Il progresso sfiora il 40% rispetto ai 52,20 dollari di un anno fa.
Lo scorso marzo sono approdati all’attenzione del numero uno di Nike, Mark Parker, i risultati di un’indagine interna che ha rivelato episodi di molestie tra i dipendenti. Il New York Times ha spiegato come le dimissioni improvvise di diversi top manager, su tutti di Trevor Edwards, brand president di Nike, siano collegate proprio a una condotta negativa di questo tipo. Da allora le azioni di Nike, che presenterà i risultati dei 12 mesi d’esercizio il mese prossimo, hanno guadagnato il 7% circa, contro il -1% dell’indice Standard & Poor’s 500.