PwC sperimenta nuove formule di presentazione per la prima Milano Digital Fashion Week

I luxury brand potranno contare sul supporto di una struttura in grado di soddisfare le nuove esigenze di show off mixando tradizione e innovazione.

L’emergenza sanitaria non ferma la moda. Le misu- re attivate a livello mondiale per fronteggiare l’epidemia Covid-19 stanno spingendo le aziende del Fashion&Luxury a ripensare completamente le modalità di presentazione delle nuove collezioni a tutti gli attori coinvolti, nonché a rivedere il processo di raccolta degli ordini. I processi sono stati parzial- mente rivoluzionati dall’introduzione di tecnologie emergenti di sicuro impatto emotivo ed operativo: identificare le soluzioni che meglio si adattano all’he- ritage del brand, ed introdurle a supporto del nuovi processi è un percorso articolato, che deve essere gestito in ottica integrata per massimizzare i benefici. “Se la pandemia ha distanziato le persone, ci ha fatto

anche scoprire che esistono modalità digitali di fare business che superano le distanze e permettono di avere un rapporto caldo e realistico con il cliente pur in assenza di contatto”, spiega Erika Andreetta, partner PwC responsabile dei servizi di consulenza nel mondo Retail & Consumer Goods con focus sul mercato del Luxury&Retail.

Lo sviluppo di un ecosistema digitale che va dalle sfilate allo showroom alla vendita in negozio “vir- tuale” permette di creare uno storytelling incisivo che utilizza tecnologie come AR/VR e allo stesso tempo di accelerare e rendere efficienti i processi interni, senza trascurare l’impatto che tutto questo ha sulla sostenibilità ambientale, riducendo viaggi, campionari e tempo per operazioni a basso valore aggiunto. L’utilizzo di tecnologie innovative, come ad esempio Augmented Reality/Virtual Reality e Smart Clienteling integrate all’interno dei processi aziendali consentono di sviluppare nuove opportunità di business per le aziende e di creare nuove esperienze di intrattenimento e di coinvolgimento per il cliente finale. “L’utilizzo di tali tecnologie – continua la manager – consente di sovrapporre ed integrare digitale e reale per creare nuove opportunità per il business e per aumentare in modo straordinario l’efficienza delle aziende. È possibile gestire una serie di processi sostituendo il fisico al digitale, grazie alla creazione di «digital twins» ed esperienze multimediali, unendo persone, attività e dati.I campi di applicazione pos- sono essere molti, come ad esempio sfilate virtuali per consentire di godere di una visuale a 360° dell’e- vento, showroom virtuali dove è possibile navigare virtualmente all’interno dello showroom e di interagire con i venditori, alla possibilità di creare delle campagne marketing immersive per offrire esperienze emotive ai clienti che consentano di comunicare il valore del brand e rafforzare il legame con il brand stesso”.

A conefrma di ciò la Camera Nazionale della Moda Italiana ha annunciato la prima edizione della Milano Digital Fashion Week, in programma dal 14 al 17

luglio. La schedule comprende le collezioni uomo P/E 2021 e le cruise 2021 uomo e donna. Per la prima volta nella sua storia, CNMI sperimenterà una formula altamente innovativa, attraverso un portale digitale live, per raccontare la moda in maniera ina- spettata, avvalendosi della consulenza di PwC per la definizione dei requisiti dell’architettura e della solu- zione migliore.

“Digital Fashion Week nasce come risposta al distan- ziamento sociale ed alla difficoltà di viaggiare impo- sta dalla situazione sanitaria mondiale ma vuole anche essere una soluzione dinamica alle complessi- tà del presente, uno strumento funzionale e creativo progettato per vivere di vita propria o per sostenere l’appuntamento con le sfilate fisiche quando sarà possibile tornare alla pienezza degli appuntamenti in presenza, che restano fondamentali nel promuo- vere l’enorme valore produttivo e creativo del Made in Italy”, ha spiegato Carlo Capasa, presidente di CNMI. “Presentiamo un progetto rivoluzionario nella capacità di aprirsi a quella nuova audience trasver- sale che forma la comunity della moda: un pubbli- co che affianca agli addetti ai lavori i fruitori finali, spesso giovani che vivono la moda come un idioma di immagini e a cui CNMI si propone in quanto auto- revole Fashion Translator del linguaggio fluido della società e della creatività”, ha concluso Capasa.

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