In alcuni paesi in via di sviluppo, la percentuale del mercato parallelo può superare il 50%, soprattutto in settori come l’abbigliamento, l’elettronica e i prodotti alimentari. In Europa, invece, la percentuale del mercato parallelo è stimata intorno al 7% del commercio complessivo, con le maggiori proporzioni riscontrate nei settori dell’abbigliamento, della cosmetica e dei prodotti per la casa. I dati importanti fanno comprendere l’importanza del tema del mercato grigio (o mercato parallelo) e l’importanza della lotta alla contraffazione.
Ma cosa si intende per mercato grigio e contraffazione? Con il termine mercato grigio, spesso indicato anche come mercato parallelo, ci si riferisce alla vendita di beni o servizi al di fuori dei canali di distribuzione ufficiali di un produttore. Questo può includere la vendita di beni contraffatti, di prodotti importati illegalmente o di prodotti di seconda mano che vengono venduti come nuovi. Questo tipo di attività è spesso motivato dal desiderio di ottenere profitti più elevati rispetto ai canali ufficiali di distribuzione, ma può anche causare problemi di controllo della qualità e di garanzia del prodotto.
La contraffazione (o mercato nero) è la produzione e vendita di prodotti falsificati che violano i diritti di proprietà intellettuale di un’azienda. Questi prodotti possono essere dannosi per i consumatori e possono causare perdite finanziarie significative alle aziende originali. Accanto a queste due forme di commercio e vendita di prodotti non autorizzati, vi è poi una terza forma di mercato che si muove ancora in zone d’ombra e che riguarda la sovrapproduzione di beni non autorizzata dai brand. Accade in quei casi in cui la filiera di fornitura di un brand, molto spesso costituita da aziende non di proprietà del brand stesso (i cosiddetti subfornitori), riesce per molteplici motivi a realizzare un numero di prodotti superiore a quanti effettivamente commissionati dal cliente e quindi immettendo direttamente sul mercato tale eccesso di produzione.
Alla base della diffusione del mercato parallelo ci sono diversi elementi. La spinta sarebbe legata alla ricerca di prezzi più bassi alla scarsa disponibilità di alcuni prodotti o alla mancanza di fiducia nel canale di distribuzione ufficiale. Il mercato parallelo può avere effetti negativi sulla salute dei consumatori, sulla sicurezza dei prodotti e sull’economia in generale perché la vendita di prodotti contraffatti o di bassa qualità può rappresentare un rischio per la salute dei consumatori, mentre la mancanza di tasse e di imposte sulle vendite può causare danni all’economia e alla concorrenza.
Sono diverse le strategie che i produttori possono adottare per contrastare la diffusione del mercato parallelo. Tra queste, la riduzione dei prezzi dei loro prodotti, la distribuzione diretta ai consumatori o la collaborazione con le autorità per prevenire la contraffazione.
Sono molti gli strumenti a disposizione dei brand per cercare di contrastare il fenomeno del grey market limitando perdite e danni d’immagine. La prima misura da introdurre è rafforzare la governance della catena di approvvigionamento, evitando che i prodotti possano essere venduti al di fuori dei canali ufficiali. Fondamentale è poi l’utilizzo di strumenti tecnologici per la marcatura dei prodotti e la tracciabilità del prodotto dalla fabbrica fino all’utente finale. In questo senso dotare ogni singolo prodotto di un certificato di autenticità rappresenta lo strumento perfetto e il presupposto fondamentale per garantirne la tracciabilità e l’autenticità lungo tutta la filiera non solo produttiva ma anche e soprattutto distributiva.
Di qui risulta fondamentale che lo strumento di autenticazione, l’Electronic Autenticity Certificate, debba essere parte integrante del prodotto, collocandolo in modo che risulti discreto ma che vi si possa accedere in caso di necessità di validazione. Ma non basta predisporre l’applicazione di un tag RFID al prodotto per garantire questo principio fondamentale. Un certificato di autenticità dovrebbe essere univoco e non dovrebbe poter essere duplicato. La presenza di un microchip RFID all’interno di un prodotto non garantisce di per se stesso l’univocità del certificato. Certamente può essere difficile o impossibile modificare l’UID o il TID di un tag RFID, ma non è impossibile clonarlo.
Il certificato di autenticità permette di accedere a un insieme di informazioni che consentono di identificare e autenticare un prodotto attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali. Il certificato può essere così utilizzato per monitorare la provenienza e la catena di distribuzione di un prodotto, aumentare la trasparenza e la sicurezza del commercio elettronico e combattere la contraffazione. In relazione al mercato parallelo, dotare il prodotto di un certificato elettronico di autenticità può rappresentare una soluzione per combattere il commercio di beni illegali o di prodotti contraffatti, fornendo un modo per verificare l’autenticità e la provenienza dei prodotti in modo efficiente e affidabile.
L’utilizzo di tecnologie come blockchain e crittografia possono garantire la tracciabilità e l’immunità alla falsificazione dei dati relativi all’identità digitale del prodotto, creando un sistema di controllo sicuro e affidabile che contribuisce anche a regolamentare i mercati informali e paralleli, al fine di monitorare le transazioni e le attività economiche non ufficiali. Tuttavia, è importante tenere presente che l’implementazione di sistemi di identità digitale di prodotto richiede una collaborazione internazionale e la definizione di standard comuni, in modo da garantire l’interoperabilità tra i diversi sistemi e prevenire abusi e monopolizzazioni.
La serializzazione dei prodotti, ovvero l’attribuzione di un certificato elettronico di autenticità a sua volta garantito come autentico è il percorso che ELISION, società controllata da Tesisquare, suggerisce alle aziende del lusso, dell’agroalimentare e in generale del manufacturing, per un’efficace protezione dei propri marchi dalla contraffazione e per migliorare la propria efficienza di filiera e l’awareness verso i clienti.
Concretamente si tratta di modulo della piattaforma Tesisquare, denominato Brand Protection, in cloud o on premise che si integra con i sistemi già presenti in azienda. Il modulo consente di tracciare i certificati stessi, dalla loro produzione (encoding) e per tutto il ciclo di vita del prodotto che li contiene, attraverso sistemi di tracking presenti presso i terzisti, i magazzini della logistica e i punti vendita. Un controllo completo della contraffazione richiede l’estensione del controllo al territorio. La soluzione Protect Your Brand (PYB) consente di estendere il controllo all’utente finale che può utilizzare lo smartphone NFC per controllare l’autenticità del prodotto ma anche per certificarne la proprietà, con il principio dei Not Fungible Token (NFT).
Attraverso un sistema brevettato a doppia chiave, PYB consente infatti di certificare la proprietà del prodotto, rappresentato dal certificato digitale in esso contenuto, non solo se acquistato al punto vendita, ma anche su web. In ogni transazione Brand Protection sorveglia la vita del certificato, evidenziandone anomalie (ad esempio certificati “spariti” in fase di produzione o verifica di certificati sconosciuti o sospetti da parte dei punti vendita o del cliente finale) in modo da tenere il controllo sull’intero universo dei prodotti del brand. Il modulo Brand Protection ha già dimostrato in diverse occasioni di essere un valido contrasto al crimine, non solo garantendo l’autenticità, ma tracciando la provenienza del prodotto.