Diadora, con PwC si cresce tramite l’e-commerce

Nel 2020, l’anno della pandemia e dei plurimi lockdown, hanno vinto i brand preparati a livello dell’online. Diadora, con l’aiuto di PwC, ha saputo sviluppare e gestire al meglio questo canale, riuscendo a trarne un vantaggio competitivo. 

Mai come nel 2020 il digitale si è dimostrato un canale imprescindibile per le vendite della moda e del lusso. In questo contesto, “le realtà che sono state in grado di anticipare i tempi e hanno compreso le grandi potenzialità derivanti dagli investimenti sui canali digitali sono riuscite a godere di un grosso vantaggio competitivo”, ha spiegato Erika Andreetta, partner PwC. Tra queste, si conta Diadora, per la quale, come raccontato dal presidente Enrico Moretti Polegato, “l’e-commerce era determinante già prima del lockdown e il fatto che avessimo già cominciato a investire in modo importante in questo canale è risultato strategico”. Ciò, per esempio, “ci ha permesso di pianificare campagne dedicate in brevissimo tempo e di avere un dialogo continuo con il nostro consumatore”. Dialogo reso possibile anche da una strategia omnichannel, che ha permesso di far leva tanto sugli store fisici (quando possibile tenerli aperti visti i lockdown altalenanti), quanto su, appunto, l’online. “Oggi non esiste più distinzione tra spazio fisico e spazio digitale, il consumatore passa velocemente da un canale ad un altro”, ha detto Polegato. “È fondamentale quindi integrare i canali di comunicazione per offrire il meglio nell’esperienza del cliente con il brand e trasmettere un messaggio coerente ed efficace”. In questo contesto, gli influencer rivestono un ruolo strategico, in quanto il 67% dei giovani scopre un brand tramite i propri key opinion leader o il passaparola sui social (fonte PwC, Forum ‘Made for Italy’ per la Moda). “I consumatori, soprattutto i millennials, sono alla ricerca di messaggi reali e di un sistema valoriale che condividano o in cui si possano identificare. In questo senso, anche quando scegliamo gli influencer con cui lavorare, cerchiamo solo persone che credano nel brand e si identifichino nel suo messaggio”, ha specificato il presidente.

La reattività del brand veneto è stata sostenuta da una programmaticità frutto della collaborazione con Pwc che da anni supporta l’azienda nei diversi step del processo di internalizzazione dell’e-commerce. “Nel 2019 abbiamo iniziato con una valutazione dell’investimento e del suo ritorno a medio/lungo termine”, ha continuato Polegato. “Poi siamo passati l’anno successivo alla valutazione e definizione dei modelli di business e di flussi su tutta la filiera, dalla pianificazione prodotto, alla logistica, al customer service fino all’approccio con il consumatore”. In questo contesto, “Pwc è stato in grado di affiancarci in un processo a 360° per un canale che non è solo un e-commerce ma che è in primis un canale di brand”.

PwC infatti può fare affidamento su “competenze multidisciplinari, che ci permettono di guidare l’experience transformation dei nostri clienti sfruttando le leve dell’approccio Bxt (Business, eXperience, Technology)”, ha spiegato Andreetta. Il Bxt è infatti un modello innovativo nato per coinvolgere le aziende nel disegnare le esperienze che i prodotti o i servizi possono offrire, partendo dall’ascolto dei bisogni e delle esigenze esplicite o inconsce dei consumatori finali. Il metodo Bxt è anche in grado di unificare la diversità di prospettive e riesce a guidare la trasformazione facendo leva sulle competenze di business, l’esperienza creativa e l’abilitazione tecnologica. Non a caso, “il punto di forza di PwC è offrire una visione totale del mercato affiancando i clienti a 360°, portando sul tavolo le competenze necessarie per accompagnare il cambiamento end-to-end”.

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