Nato in occasione dei Designer’s Days parigini il progetto “Conversazioni con Afra e Tobia Scarpa” è giunto a Milano, a cura di Molteni e della giovane (nata nel 1976) designer francese Constance Guisset. Colpita dalle caratteristiche dello store di rue des Saints-Pères, restaurato nel 1979 dai coniugi Scarpa, la Guisset accetta l’invito di Giulia Molteni: immaginare di mettere in scena un dialogo tra gli Scarpa – tra i primi collaboratori dell’azienda – e le sue creazioni strutturali tipiche del design contemporaneo. Risultato: un confronto tra il design degli anni ‘80 e quello di oggi, per scoprire come a trent’anni di distanza l’approccio al progetto può essere molto simile, seppur l’ispirazione e il contesto siano diversi. Elementi chiave rimangono l’attenzione alla struttura dell’oggetto e alla tecnologia.
La Guisset ha da subito apprezzato l’interpretazione dello spazio degli Scarpa: ambienti di ampio respiro pronti ad accogliere pochi pezzi di arredo, facendoli risaltare e investendoli di un significato colto. Il progetto ha sperimentato un dialogo tra la prima collezione di arredi disegnata dalla coppia di architetti per Molteni&Co e la produzione attuale. Dalla vetrinetta Mita al cassettone Mount, dalle sedie Filo, Monk e Miss alle lampade disegnate per Flos, in dialogo con i progetti contemporanei firmati dai designer internazionali, dal tavolo Less di Jean Nouvel al divano Night&Day di Patricia Urquiola, solo per citarne alcuni. La creatività dell’artista l’ha portata a mettere poi in scena una sorta di “passo a due”, che vede i mobili messi in luce da strutture leggere da lei disegnate per l’occasione, in una sorta di dialogo muto tra tradizione e contemporaneità. Un confronto inaspettato che rivela armonie nascoste tra l’architettura e gli oggetti che la abitano, tra l’arte e il design. In occasione del Milano Design Weekend, lo store Molteni & Dada di Corso Europa 2 ha voluto ospitare una piccola parte dell’installazione parigina per rendere omaggio alla storia del design e alla storia di Molteni.
“Il lavoro di Constance Guisset – ha commentato soddisfatta Giulia Molteni – è elegante e poetico.”