È ripartito dai mercati internazionali, Giappone in testa, il lusso contemporaneo delle collezioni di borse Mauro Governa, conosciute per i pellami pregiati e le lavorazioni artigianali. Claudio Colzani, alle redini la griffe di Parma dopo l’uscita dell’omonimo designer, si prepara ora ad investire sul mercato italiano, che rappresenta ancora una minima percentuale del fatturato.
Lei è alla guida dell’azienda dal 2009, come stanno andando le cose?
Abbastanza bene direi. La nostra è una realtà di nicchia, il 2010 ha chiuso con un giro d’affari di circa 2 milioni e per l’anno in corso prevediamo di crescere di un 10%. Per il momento realizziamo circa l’85% del fatturato aziendale all’estero e il mercato principale si conferma il Giappone, che pesa per circa la metà del giro d’affari. Seguono Korea e Stati Uniti dove siamo presenti in alcune città come Los Angeles, Miami e San Francisco.
Quindi il prossimo step sarà il mercato domestico?
Si, l’Italia rappresenta una quota marginale del nostro business e vogliamo cambiare questa situazione. A questo scopo riprenderemo ad investire in comunicazione, rivolgendoci inizialmente al trade. Vogliamo sostenere il nostro marchio e i nostri prodotti di alto livello, coi quali siamo già presenti in multibrand come Colombo a Milano, Montorsi a Modena e Battistoni a Roma.
Il Giappone è il vostro primo mercato, avete risentito degli effetti del terremoto dell’11 marzo?
Non nascondo che la preoccupazione dell’impatto che avrebbe avuto sul business era forte. Intorno alla fine di marzo però sono andato in Giappone e con mia grande sorpresa ho trovato un grande fermento e voglia di ripartire. Basti dire che alla fine della campagna vendite abbiamo addirittura riscontrato un leggero incremento degli ordini.
Cosa significa “Saisei 4 Japan”?
Significa “Rinascita del Giappone”, è il nome della bag che abbiamo presentato per la P/E 2012 e il cui ricavato finanzierà un progetto per la ricostruzione del paese del Sole Levante. So che è una goccia nel mare, ma volevo dare un tributo alla lealtà e al coraggio che ho potuto toccare con mano in tutti questi anni vissuti a stretto contatto con il popolo nipponico.
Spostiamoci un po’ più a ovest, la Cina?
Guardo con grande interesse alla Cina, mercato che potrebbe rivelarsi estremamente interessante soprattutto per la parte di collezione più lussuosa, quella in rettile che è anche la più significativa da un punto di vista delle vendite. Il coccodrillo è un pellame nel quale abbiamo una grossa esperienza e sul quale ci concentreremo per crescere perché garantisce alte marginalità.