Il gruppo svizzero Maus ha annunciato giovedì scorso il raggiungimento di un accordo con gli azionisti di famiglia del gruppo Lacoste in base al quale Maus è diventato detentore del 100% del capitale del brand del coccodrillo, per la cifra di 1 miliardo di euro.
Questa vendita è il risultato dei conflitti tra la nuova presidente, Sophie Lacoste Dournel, e suo padre Michel Lacoste. Quest’ultimo, infatti, aveva rimesso in questione la nomina in settembre di sua figlia come successore alla testa del gruppo, giudicandola non sufficientemente qualificata per la carica.
Michel aveva manifestato, a fine ottobre, l’intenzione di ritirarsi dal brand con altri azionisti cedendo il 30,3% a Maus.
Sophie Lacoste Dournel di conseguenza decise di cedere a sua volta il 28% della griffe che deteneva insieme ai suoi “alleati” segnando così la fine dell’azionariato familiare.
Maus Frères che aveva acquistato circa 15 anni fa la società Devanlay, licenziatario mondiale di Lacoste, assicurando la produzione delle celebri polo, non aveva mai nascosto il proprio interesse per la griffe in piena espansione con un fatturato 2011 di 1,6 miliardi di euro.
In un’intervista rilasciata a Le Monde lo scorso venerdì, il direttore generale di Devanlay, José Luis Duran, ha promesso che manterrà i posti di lavoro e ha dichiarato che aprirà entro il 2014 una piattaforma logistica di 10mila mq.