Insostituibile. Parla di Karl Lagerfeld come se fosse immortale il presidente delle attività moda di Chanel Bruno Pavlovsky, a Milano in questi giorni in occasione della mostra fotografica ‘The little black jacket’, firmata dal designer della maison e allestita nella ex-chiesa della Rotonda della Besana. Insomma, di pensare a nuovi nomi per la direzione creativa della label francese, che siano già affermati oppure di giovani emergenti, non se ne parla proprio, salvo il fatto che lo stilista quasi ottantenne è circondato da un ”bel team creativo di persone che lavorano in grande sintonia” ha spiegato Pavlovsky alla preview della mostra sull’iconica giacca nera di Chanel.
Lui è l’unico, secondo il presidente, che riesce a reinterpretare il capo icona del marchio ”in perfetta linea con l’azienda, attraverso otto collezioni all’anno, due di haute couture e sei di pret-a-porter, con nuovi tagli, silhouette, colori e dettagli”.
Insomma, tutto merito del genio e della testa del designer se il marchio fa ancora sognare tutte le donne del mondo, non solo in Europa e negli Stati Uniti, dove la label continua ad essere più forte che altrove, ma anche sui mercati dell’est, che per il momento, essendo più recenti, ”sono ancora in crescita, tanto che non escludo che in futuro la tendenza possa invertirsi” ha precisato il presidente. Intanto, il brand ha già aperto le sue boutique in Cina, a Hong Kong, in Giappone, in Russia, in Thailandia, a Dubai e in Brasile.
La crisi, però, non risparmia nessuno, e per questo il lusso ha il dovere, secondo Pavlovsky, di mostrarsi sempre impeccabile di fronte ai propri clienti, ”esprimendo al meglio il prodotto e la creatività e dedicando quindi più tempo alle rifiniture e ai dettagli”. Ma questo non basta, perché per creare e vendere moda bisogna anche fare sistema, per esempio con il processo di acquisizioni, intrapreso di recente proprio da Chanel, di alcuni famosi atelier specializzati, un’operazione, utile al brand per acquisire know-how per le sue collezioni, ma anche per aiutare queste realtà a sopravvivere e a scrivere il loro futuro. Alla passerella, poi, ci pensa Lagerfeld.