La sua prima borsa si candida ad essere definita “iconica” e ha già fatto aumentare del 20% il giro d’affari in un momento non certo semplice per i marchi emergenti. Federico Cina ha incontrato PambiancoTV nel backstage del suo primo fashion show nel calendario di Milano Moda Donna. L’omonimo marchio fondato nel 2019 dal giovane stilista romagnolo ha debuttato ad Altaroma raccogliendo subito i consensi degli addetti ai lavori, come ha confermato la vittoria dell’ambito premio Who On Next a cui hanno fatto seguito l’ingresso nella schedule della settimana meneghina della moda maschile e l’ampliarsi della rete retail. Il brand ha chiuso il 2023 con un fatturato di 400mila euro, in crescita double digit rispetto all’esercizio precedente e punta a un 2024 in linea con quanto raggiunto lo scorso anno.
“Ho ponderato bene la decisione di sfilare durante il womenswear, ha influito molto la ‘Tortellino Bag’. A livello commerciale si sono avvicinati tanti store donna e già da due stagioni abbiamo implementato con una vasta varietà di articoli femminili. Federico Cina nasce come brand menswear/genderless, è stato un percorso di maturazione importante avendo iniziato quando ero molto giovane. Adesso ho capito qual è la mia donna ed è quindi arrivato il momento di sfilare nel calendario di settembre”, spiega Cina.
“Il brand è più maturo. Nel 2019, invece, ero più inconsapevole, seguivo solo il mio istinto. Ora sono molto più razionale e il marchio è maturato con me anche a livello psicologico, cerco sempre di divertirmi ma con più razionalità”, dichiara lo stilista il cui marchio è presente in 35 boutique, metà delle quali in Italia, il restante principalmente in Giappone e Cina.
“Con l’inserimento della ‘Tortellino Bag’ abbiamo aumentato del 20% le vendite, non è un momento storico semplicissimo, voglio essere onesto. Abbiamo notato meno vendite sul fronte dell’abbigliamento ma grazie all’accessorio abbiamo aumentato il fatturato”. La borsa è attualmente sold out all’interno dell’e-commerce ufficiale nella maggior parte delle 14 varianti colore. Caratterizzata dall’inconfondibile forma ispirata alla gustosa pasta in casa romagnola, viene venduta a partire da 375 euro (small size) e raggiunge i 450 euro per il modello large. Da gennaio sarà disponibile anche una versione medium a 400 euro. Il successo della borsa in pelle 100% made in Italy, trainato dai social network e dal passaparola, ha spinto alla creazione di orecchini in ottone smaltato, attualmente in pre-vendita.
La passerella della sfilata è stata tinta di giallo, un rimando al paese natale dello stilista, Sarsina, dove prima che arrivi l’estate fioriscono le ginestre. L’aria profuma di terra e di fiori selvatici, e la brezza che passa sembra accarezzare le ginestre, fiore da cui prende il nome la collezione. Cina ha voluto catturare l’essenza del fiore, simbolo di delicatezza e resistenza. Il contrasto tra il suo aspetto fragile e l’abilità di sopravvivere nei luoghi più inospitali diventa il cuore della collezione. I capi alternano linee rigide e strutturate a silhouette fluide e leggere, richiamando la forza della pianta e la grazia del suo fiore che si muove al vento.
A queste riflessioni si intreccia la figura di Loie Fuller, famosa per aver rivoluzionato il mondo della danza con i suoi movimenti fluidi e innovativi. Il suo lavoro diventa centrale all’interno della collezione e le sequenze fotografiche delle sue performance ricordano forme riconducibili alla ginestra stessa: ampie gonne plissettate, abiti a palloncino e frange applicate danno origine a silhouette organiche che si trasformano e mutano nello spazio e nel tempo, in relazione ai movimenti del corpo.
Ha sfilato in passerella anche la collaborazione con Umbro che rappresenta un’apertura allo sportswear, altro aspetto inedito di questa stagione, grazie all’introduzione di materiali e tessuti tecnici all’interno della collezione.