La voce inconfondibile di Roberto Cavalli, il suo volto sulle pareti di Palazzo Mezzanotte e poi il pubblico in delirio. Ieri sera la sfilata primavera/estate 2025 di Roberto Cavalli si è conclusa con un sorprendente omaggio al fondatore della maison scomparso lo scorso aprile. La prima a calcare la passerella è stata Mariacarla Boscono, seguita dalle colleghe super top model Eva Herzigova, Natasha Poly, Alek Wek, Karen Elson, Joan Smalls e Isabeli Fontana. Dopo la collezione ‘Views from Zancle’ (antico nome della città di Messina, ndr) ideata dal direttore creativo Fausto Puglisi, la passerella è stata animata dalle grintose modelle che hanno sfilato sulle note di ‘Livin’ on my own’ di Freddie Mercury indossando sette abiti tratti dall’archivio della griffe fiorentina: tre sottovesti in taglio sbieco con stampa zebrata della collezione autunno/inverno 2000; un abito da sirena in pelle nera e chiffon della collezione autunno/inverno 2003, tre abiti piumati dell’autunno/inverno 2004. Le piume, i glitter e le immancabili stampe animalier hanno subito portato indietro nel tempo gli ospiti in sala, che hanno applaudito all’unisono insieme a Eva Cavalli, per anni braccio destro del marito Roberto, e Naomi Campbell, special guest in front row. Prima di scomparire nel backstage, Puglisi ha scelto di concludere con Eva Cavalli l’ultimo tratto di passerella, un gesto simbolico che unisce passato e presente.
Un passato di cui lo stilista siciliano al timone creativo della maison celebra la visione e l’eredità, traghettando tuttavia la legacy del marchio fiorentino verso una nuova dimensione in termini di comunicazione, espansione merceologica e il ritorno sui red carpet worldwide con le collezioni couture. Fondamentale è il supporto direttivo del CEO Sergio Azzolari per il marchio che dal 2020 è passato a Hussain Sajwani, fondatore e presidente di Damac Properties, e che negli ultimi due anni ha debuttato e portato al successo la sua linea eyewear in licenza con De Rigo, ha siglato un accordo per il beauty con Inter Parfums e pensa anche ad espandersi in segmenti inesplorati come quello del golf. Per quanto concerne il business, dopo un paio di tentativi di nomine alla direzione creativa che non hanno portato agli obiettivi sperati, in questa nuova fase del rilancio Azzolari ha riportato: “Confermiamo l’obiettivo dei 500 milioni di euro di fatturato nei prossimi 3-5 anni e la volontà di maggiore espansione negli Stati Uniti, un mercato storico in cui registriamo un naturale following. Nel 2023 siamo cresciuti molto bene nei canali full price, mentre abbiamo voluto fortemente dimezzare tutto l’ambito off price, strategicamente. L’etichetta conta 12 store diretti e punta al pareggio operativo entro il 2024 e a realizzare utili”.
Performano bene anche le vendite in store, grazie a collezioni sì ricche di citazioni all’archivio della maison ma segnate profondamente dall’audace e distintivo tocco di Puglisi, che ha condotto Roberto Cavalli ad aumentare la brand awareness e a portare la firma della maison su palchi e tappeti rossi, sia in Italia che all’estero. Suoi sono molti dei look che la star musicale di fama globale Tailor Swift ha indossato durante il suo ultimo ‘Eras tour’, che ha fatto tappa anche a Milano, così come i capi per nulla passati inosservati sul palco dell’Ariston durante l’ultima edizione di Sanremo, indossati dalla co-conduttrice Teresa Mannino.
Il nuovo corso di Roberto Cavalli è dunque oggi votato alla valorizzazione di ciò che la casa di moda fiorentina ha costruito nei suoi anni d’oro ma con uno sguardo rivolto al futuro, a una nuova fascia di consumatori giovani che stanno man mano avvicinandosi al marchio. La sua visione è sintetizzata perfettamente nella collezione portata in scena ieri, ed è colma dei riferimenti alla Sicilia e a Messina, luogo di nascita di Puglisi e fonte di ispirazione per la sua creatività. Dagli odori, le texture, le corde dei pescatori che si trasformano in abiti o gioielli, i tramonti e le acque azzurre tramutate in sete froissé, jacquard, jute, rafia intrecciata emerge un nuovo Cavalli che guarda ancora con stupore alle meraviglie della natura.
Il nuovo e il trascorso si uniscono armoniosamente quando in scena arrivano i look della capsule celebrativa, già in vendita in modalità ‘see now buy now’: “Queste creazioni catturano l’essenza della creatività indomita di Roberto e il suo amore per il glamour selvaggio, rappresentando al contempo un momento iconico nei primi anni 2000, nella moda e nella cultura pop”; spiega la maison in una nota. Da questa incursione nella storia, è stata sviluppata una capsule collection di dieci pezzi con stampe zebrate, chiamata ‘Zebra 2000’. Composta da sottoveste lunga e corta, camicia, t-shirt, body e due forme di jeans in tre colori, è stata resa disponibile per l’acquisto subito dopo la sfilata-evento.
Nel numero di Pambianco Magazine uscito in concomitanza con Milano Moda Donna lo stilista siciliano parla del suo rapporto con l’azienda italiana: “Sono molto soddisfatto perché Cavalli era un brand meraviglioso, grazie all’apporto di Roberto ed Eva nei primi anni Duemila ha raggiunto apici straordinari. Ci sono stati alti e bassi come accade a tutti i marchi. L’idea di donna è cambiata, in quegli anni doveva essere per forza guardabile, oggi decide lei se vuole essere osservata o meno. Ho iniziato dunque a realizzare delle idee che fossero vicine al dna di Cavalli ma non per forza look at me.