A 16 anni Ylenia Antolino ammirava le borse di sua madre così per la promozione i suoi le comprarono una Gucci ‘Joy Boston’, la sua prima luxury bag. Per il diciottesimo decise di acquistare un classico, la ‘Neverfull’ di Louis Vuitton. Da allora, ogni anno, soffia le candeline regalandosi una borsa di lusso e, ogni giorno, parla di it bag a una community di 35mila utenti. Ylenia è la fondatrice di My Luxury Corner, e-shop specializzato in borse e accessori di lusso di seconda mano. Negli ultimi anni il reselling ha intercettato l’alto di gamma non solo attraverso l’aumento di negozi specializzati ed eventi dedicati ma anche online. L’ascesa di Vestiaire Collective e Vinted testimonia un interesse crescente per l’usato di lusso; parallelamente grazie ai social network ha preso piede una nuova generazione di content creator pronta a soddisfare la domanda di chi ha scoperto un nuovo modo di fare shopping, a portata di touch screen.
“La differenza tra il negozio fisico e il mio shop online è principalmente una: non vendo solo i prodotti ma cerco anche di far appassionare chi segue i miei profili social al mondo delle borse di lusso, di trasmettere la mia passione, fare formazione e informazione in questo ambito”, spiega l’imprenditrice digitale che attraverso le live su TikTok ha un confronto diretto con le numerose follower. In un momento storico in cui il digital marketing tradizionale, in primis quello che coinvolge influencer e content creator, sembra perdere mordente sono sempre più spesso le community specializzate a premiare chi non si limita al ‘fit check’ davanti allo specchio ma, investendo sul proprio talento, propone contenuti esclusivi. “Ho aperto l’attività capendo poco del mondo social, avevo un profilo Instagram ma non era legato al lavoro, sono sbarcata su TikTok solo alla fine del 2022, per puro gioco. Il mio lavoro è più che triplicato grazie ai social che sono ormai la vetrina principale. Ci sono negozi validi come il mio e quelli di colleghe che stimo ma anche grandi fregature. Ho imparato a farmi conoscere mettendoci la faccia. All’inizio non avevo padronanza del montaggio video né la capacità di capire quali contenuti interessassero di più, oggi mi gestisco da sola a 360°, anzi sto cercando di capire se è il caso di cercare qualche collaboratore”, continua Antolino. Tra le sue colleghe c’è Alessia Migliavacca, in arte Selvaggia May (come il nome del suo e-shop), che vanta una community di 60mila utenti su Instagram e oltre 100mila su TikTok. “Su Instagram ricevo tantissimi messaggi e richieste legate non solo alla mia attività ma al mondo della moda in generale. Durante la pandemia ho creato il ‘Borsedì’: un giorno a settimana rispondo a domande specifiche sulle borse. La community interagisce molto, è un format che continua a piacere. Su TikTok la community interagisce un po’ meno ma è più facile che un video diventi virale e che sia visualizzato anche da un milione di persone, a prescindere dal numero di follower”, chiarisce Selvaggia May.
Chi sono le clienti che decidono di vendere le proprie borse? “Ci sono tre categorie: chi fa declutter del proprio armadio ogni stagione, magari collezioniste che mi contattano dopo acquisti impulsivi, ragazze che ricevono regali non in linea con il loro stile oppure persone in difficoltà economica”, spiega la fondatrice di My Luxury Corner. La competenza delle giovani reseller è confermata dalla capacità di analizzare lo stato attuale del segmento pre-loved: “Stiamo diventando tutti più conscious ed è assolutamente un bene perchè riusciamo ad apprezzare molto di più il second hand e a dargli più valore. Sicuramente ciò si ripercuote sul prezzo. Oggi i costi del second hand sono decisamente più alti rispetto a qualche anno fa e la richiesta è in costante aumento. Man mano che si diventa più caonsapevoli e più attenti alla sostenibilità in generale, si fanno sempre più scelte di acquisto pre-loved”, spiega May che ogni giovedì propone un nuovo drop di borse e che recentemente ha anche lanciato un prodotto specifico per borse e accessori in pelle. Quali sono i brand più richiesti? “Senza dubbio Louis Vuitton e Gucci – risponde sicura Antolino -. In primis le limited edition vintage di Vuitton, le collaborazione con Kusama e Murakami, oltre alle collezioni dei primi anni Duemila sotto la direzione creativa di Marc Jacobs. Fino a cinque anni fa si trovavano anche sotto i 500 euro, adesso si arriva fino ai 2mila, in base alle condizioni. I modelli ‘Neverfull’ e ‘Speedy’ sono sempre richiesti. Per quanto concerne Gucci funziona bene il modello ‘Jackie’ appena rilanciato da Sabato De Sarno e la linea ‘Marmont’ introdotta da Alessandro Michele a partire dal 2016. La ‘Baguette’ di Fendi ha sempre un suo pubblico. Bottega Veneta ha un prodotto che si vende da solo, a livello qualitativo è il top di gamma per quanto concerne il gruppo Kering e incarna veramente il quiet luxury. La richiesta di mercato per ‘Mini Jodie’, ‘Pouch’ e ‘Cassette Padded’ è in grande ascesa”.
Recentemente Antolino ha condiviso con le follower alcuni consigli per la pulizia della metalleria delle borse e ha pubblicato il video ‘Tre errori da evitare se hai una borsa Chanel’, May ha spiegato alla community la storia del logo di Loewe e ha sperimentato di persona il “viralissimo” lollipop holder di Fendi direttamente dalla boutique della maison. Il segreto del successo dei loro account, e di conseguenza dei rispettivi siti e-commerce, conferma come sia possibile utilizzare i social network in maniera costruttiva, parlando a una community appassionata, felice di seguire video che non si limitano solo all’onnipresente format GRWM (‘Get Ready With Me’).