Phoebe Philo si affida ai retailer. Dopo aver fatto un primo ingresso nel mercato wholesale con l’approdo da Bergdorf Goodman all’inizio dell’anno, il brand eponimo della nota designer inglese si espande stringendo partnership con altri importati multi marca del settore. Ad accogliere le sue collezioni, dal prossimo 10 settembre, ci saranno ora anche 10 Corso Como a Milano, Dover Street Market a Londra e Parigi, Maxfield e Neiman Marcus a Los Angeles e The Webster a Miami.
I retailer distribuiranno le linee di pelletteria, calzature e accessori e il ready-to-wear del neo marchio, con alcuni pezzi di tutte e tre le collezioni che – come precisa la label in un comunicato riportato da Wwd – “saranno disponibili simultaneamente per la prima volta, riflettendo un approccio senza stagioni e dando valore alla permanenza”. La terza collezione della stilista (che come le altre prenderà il nome di ‘edit’) verrà inoltre lanciata in concomitanza con l’inizio dell’operazione retailer, rispettando l’intento di distaccarsi dai calendari del settore.
Delle prime informazioni rispetto alla scommessa retail del luxury brand erano già stata date da Philo in un’intervista rilasciata lo scorso marzo al New York Times, quando l’ex direttrice creativa di Celine aveva fatto sapere di voler aprire una sorta di spazio fisico, anche solo temporaneo, prima a New York e poi a Londra. Nei piani futuri della label rimarrà però centrale l’e-commerce (inaugurato ufficialmente il 30 ottobre 2023 con un primo drop, andato sold out in poco più di 24 ore nonostante i prezzi da capogiro), che rimarrà la principale destinazione di vendita con le date di lancio che potranno variare di volta in volta. Il canale online attualmente spedisce nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti.
“Forse c’era l’aspettativa che avrei potuto provvedere tutto a tutti immediatamente. Il che è semplicemente impossibile. Ci vuole tempo e impegno per realizzare la maggior parte delle cose che hanno un significato”, aveva dichiarato nella rara intervista Philo, che al momento di trova anche al centro di una polemica che la vede accusata di sfruttamento dai suoi lavoratori. Ad accendere la miccia sarebbe stata la fashion editor e influencer Brenda Hastagh in un post X pubblicato e poi cancellato lo scorso 15 agosto, nel quale invitava la community della stilista (i Philophiles) a controllare le recensioni anonime e poco lusinghiere lasciate dagli ex dipendenti della fashion house su Glassdoor, sito dove gli impiegati recensiscono in maniera del tutto anonima le aziende e i loro superiori.