Meghan Markle investe nella moda, acquisendo una quota di minoranza nel brand di borse sostenibili Cesta Collective. In attesa che la sua recente avventura imprenditoriale con il marchio di lifestyle American Riviera Orchard decolli, la Duchessa del Sussex e moglie del Principe Harry ha deciso di accrescere il proprio impegno nel fashion, investendo nella label di accessori etici.
Fondata da Erin Ryder e Courtney Weinblatt Fasciano, Cesta Collective propone infatti borse realizzate a mano in Ruanda da un collettivo di donne. Le artigiane intessono materiali naturali come il sisal, tratto dalla pianta dell’agave sisalana, e la rafia, ricevendo una retribuzione equa. Vengono infatti pagate 500-700 volte di più rispetto alla media degli stipendi nel Paese africano. Nelle borse, che sono al 100% biodegradabili, c’è anche un po’ di Italia, visto che la fase di rifinitura avviene in Sicilia.
Markle aveva indossato l’anno scorso un modello del brand, facendo schizzare le vendite alle stelle, come racconta al New York Times la co-founder Erin Ryder. “Stavamo volando alla volta del Messico per scattare il nuovo lookbook, e quando siamo atterrate, guardando il nostro e-commerce, abbiamo notato subito che era successo qualcosa di strano e imprevedibile. In pratica, avevamo avuto più vendite in un solo giorno che in tutta la storia del progetto”.
Oggi il fatturato di Cesta Collective si aggira sul milione di dollari, ma con l’ingresso della Duchessa nell’azionariato un piano di espansione anche merceologica è prevedibile. Quanto a Markle, non è la prima volta che si improvvisa imprenditrice. Sempre sul New York Times si legge infatti che durante il lockdown si sarebbe impossessata prima di una quota di Clevr Blends, azienda di tè e latti in polvere bio, allargando poi gli investimenti ad altri piccoli player, che sarebbero da cinque a dieci allo stato dell’arte.