Hermès sembra confermarsi immune al rallentamento del lusso. Nel primo semestre del 2024 i ricavi consolidati hanno toccato quota 7,5 miliardi di euro, in aumento del 12% a cambi correnti (e del 15% a cambi costanti), frutto di un incremento a doppia cifra di tutte le aree geografiche. La cifra, aggiunge Reuters, era in linea con le aspettative degli analisti, secondo un consenso Visible Alpha. Nel solo secondo trimestre le vendite hanno raggiunto i 3,7 miliardi di euro, in aumento del 11,5% a tassi correnti (del 13,3% a tassi costanti).
L’utile operativo per il primo semestre è stato di 3,1 miliardi di euro, rispetto alla previsione del consensus provider Visible Alpha di 3,2 miliardi. L’utile netto è stato di 2,4 miliardi di euro (32% delle vendite). Nonostante l’impatto negativo delle valute (a fine giugno 2024 le fluttuazioni valutarie rappresentavano un impatto negativo di 207 milioni di euro segnala la maison nella nota), la redditività operativa ricorrente ha raggiunto il 42% rispetto al 44% di fine giugno 2023, “un livello eccezionalmente elevato”, sottolinea il comunicato.
“In un contesto più impegnativo, tutte le regioni hanno continuato a mostrare un notevole slancio, con ad eccezione dell’Asia a causa dell’inflessione del traffico nella Grande Cina”, si legge nel comunicato. La regione asiatica (Giappone escluso) ha messo a segno un +6,8% a tassi correnti (+10% a tassi costanti) nel semestre ma ha tutto sommato tenuto anche nel singolo secondo trimestre (+4,5% a tassi correnti, +5,5% a tassi costanti). La maison di rue du Faubourg Saint-Honoré ricorda come “la performance del secondo trimestre del 2023 è stata eccezionale, a seguito della revoca delle misure sanitarie in Cina. Nonostante ciò, la strategia di valore della casa ha sostenuto l’attività una flessione del traffico nella Grande Cina osservata dopo il capodanno cinese nel primo trimestre”.
Restando in Asia spicca la crescita del Giappone: +9% a tassi correnti nel semestre (+22% a tassi costanti) e del 4,4% nel secondo quarter. Bene anche le Americhe (+12% nel semestre e +14% nel Q2) e le vendite in Europa, esclusa la Francia (+16% a tassi correnti nel semestre e +18% nel quarter) come anche la Francia (+15% sia nel semestre sia nel quarter), “grazie alla fidelizzazione della clientela locale e alla dinamicità dei flussi turistici”.
I risultati positivi hanno contraddistinto le principali divisioni con la pelletteria, segmento core per Hermès, a +16 a tassi correnti (+19% a tassi costanti) nel semestre, andamento pressoché analogo nel trimestre. La performance, segnala la nota, è legato anche all’aumento “delle capacità produttive e una domanda particolarmente sostenuta”. La maison a questo riguardo ricorda l’apertura del sito produttivo di pelletteria di Riom (Puy-deDôme) nel settembre 2024 e la posa della prima pietra per due nuovi siti di produzione di pelletteria: Isle-d’Espagnac (Charente) in aprile e Loupes (Gironda) a maggio, che apriranno rispettivamente nel 2025 e nel 2026 e rafforzeranno i nove centri di competenze dislocate su tutto il territorio nazionale.
In crescita a doppia cifra anche il ready-to-wear e accessories (+12% a tassi correnti e +15% a tassi costanti) nel semestre. Seta e tessuti hanno registrato un +1% a tassi costanti (-1,7% a tassi correnti) e beauty +5% a tassi costanti e +4% a quelli correnti. Unico segno negativo per il segmento degli orologi: -0,2% nel semestre a tassi costanti e -2,9% a tassi costanti.
“I solidi risultati del primo semestre, nell’ambito di un contesto economico e geopolitico più complesso, riflettono la forza del modello di Hermès”, commenta Axel Dumas, presidente esecutivo di Hermès. “Il gruppo è fiducioso nel futuro e continua a investire, per perseguire la sua verticale progetti di integrazione e creare nuovi posti di lavoro, pur rimanendo fedeli ai propri valori”.
Nel medio termine, “nonostante le incertezze economiche, geopolitiche e monetarie”, conclude la nota economica, il gruppo conferma un “obiettivo ambizioso di crescita dei ricavi a tassi di cambio costanti”.
Il titolo sta guadagnando oltre quattro punti percentuali sul listino azionario parigino.