Nel primo semestre 2023 l’export verso la Cina dell’industria della moda e dell’accessorio è cresciuto del 14,9% rispetto al primo semestre 2022. Un risultato che ha superato nei sei mesi la soglia dei 2 miliardi di euro.
Il dato arriva contestualmente alla partecipazione strategica di Confindustria Moda, rappresentata da Riccardo Braccialini, vice presidente di Assopellettieri, e di due delle sette associazioni della federazione, Aip e Unic, al ‘Global Apparel Conference 2023 (Gac) – Together for a shared future’, primo evento ufficiale per il settore voluto dal governo cinese dopo il periodo post-pandemico.
Il ritorno nel new normal della Cina nello scacchiere del comparto sembra aver trovato conferma anche nelle proiezioni per il 2024 delineate dall’Osservatorio Altagamma, sebbene con riserva: per l’ex Celeste Impero è stimata una crescita dell’8% nell’anno a venire. Un segno positivo a precedere il tasso di crescita, dunque, che resta comunque “più basso rispetto agli anni scorsi per una minore domanda della classe medio-alta che è più cauta nelle spese e per la minaccia “‘daigou'”. D’altro canto, saranno proprio i turisti cinese a rianimare le città europee dello shopping, dando slancio al mercato del Vecchio Continente.
Sullo sfondo di un contesto globale che cambia, il summit a cui prenderà parte Confindustra Moda tra il 16 e il 18 novembre a Humen, strutturato in più sessioni dedicate alla moda, alla sostenibilità e all’innovazione, è organizzato dal Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese e dalle associazioni locali di riferimento per il settore. Lo scopo è quello di potenziare le sinergie fra i Paesi, per studiare nuove strategie e nuove alleanze che consentano sviluppi sul tema dell’eco-sostenibilità del prodotto e della materia prima.
Su questi temi si concentreranno infatti le relazioni di Aip e Unic, dai titoli “Change – do something great”, con un focus sulla fiera quale strumento di internazionalizzazione e di scambio fra aziende che costruiscono il futuro, e “La sostenibilità della filiera pelle”. Il ruolo e l’expertise dell’Italia sono riconosciute centrali per lo sviluppo globale di queste tematiche, in qualità di unico Paese ad aver mantenuto la filiera del settore integrata da monte a valle: sarà questo il tema portante dell’intervento di Braccialini, previsto nella sezione plenaria iniziale e ospitato fra i VIP keynote speech internazionali.
“Siamo orgogliosi di partecipare come Federazione a questa iniziativa di rilievo globale- ha commentato Ercole Botto Poala, presidente di Confindustria Moda -. Gli interventi delle associazioni confederate a Confindustria Moda saranno un contributo concreto, in grado di portare lustro a tutta l’industria della moda e dell’accessorio, in un mercato in cui nostro export è tornato a crescere in maniera importante”.
Aggiungendo: “La sostenibilità è una delle grandi sfide che stiamo affrontando, che sarà centrale anche in termini di crescita internazionale. Per riuscire ad affrontarla bisogna adottare un approccio di sistema, che unisca in questa transizione le forze di tutte le realtà confederate. La risposta alle grandi sfide che attendono il nostro settore è quella dell’unità, unica via per mantenere anche il nostro prestigio globale”.